sabato 11 luglio 2015

La legge Severino ha bisogno di qualche aggiustamento. De Luca e Berlusconi non sono uguali

Per la norma riguardante la incandidabilità a cariche pubbliche di soggetti condannati, la legge 'Severino' necessiterebbe di qualche ritocco, se pensiamo a due diversi casi, quelli di De Luca e Berlusconi.
 Forza Italia, quando De Luca si è candidato a governatore della Campania, e nuovamente dopo la sua vittoria elettorale, ha gridato allo scandalo per la diversa interpretazione della norma. Una norma ad personam, secondo Forza Italia, contro Berlusconi, a favore di De Luca.
 No, forzisti.
 Chi governa può incorrere, agli occhi dei suoi avversari politici, nel reato di 'abuso d'ufficio', la cui materia può essere grave ma anche ininfluente.
 La frode fiscale è ben altra cosa ed ha bisogno di ben altre misure, specie se soggetto di tale frode fiscale è un politico d'alto rango, nel nostro caso addirittura che governa il paese. Capito, forzisti?
 Se poi quello stesso politico oltre che per frode fiscale, viene successivamente anche condannato perchè comprando un senatore, ha fatto cadere un esecutivo, beh, allora vogliamo ancora dargli la possibilità di candidarsi e magari essere nuovamente votato da coloro che credono alla balla della 'persecuzione giudiziaria'?
 Berlusconi , per i reati in base ai quali è stato condannato - gravissimi! - dovrebbe scomparire dalla faccia politica, e non rivolgersi al tribunale europeo per vedersi riconosciuta l'innocenza, dopo che i tribunali del suo paese lo hanno definitivamente condannato per frode fiscale allo Stato di cui è stato il massimo rappresentante per anni. Che altro si vuole, per ritenerlo incandidabile?

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