mercoledì 22 luglio 2015

Ignatii Marino, cura te ipsum

Il medico Ignazio Marino che, per somma sfortuna, è toccato come sindaco a Roma, e perciò anche a noi, ha dimenticato anche il vecchio motto latino che suggeriva ai medici di curare i propri mali per dar più credito alla loro professione di guaritori.
 Giorni fa, intervenendo ad una manifestazione pubblica, ha risposto malamente ad una signora che gli faceva notare come Roma sia irriconoscibile, sporca, invivibile,  insicura, con trasporti medievali. Peggiore perfino della Roma del suo predecessore Alemanno, che l'ha data in mano a Mafia Capitale.
 Perdendo il suo inutile aplomb istituzionale, ha apostrofato la signora così:  provi a collegare i  suoi due neuroni'. Come a dirle: lei è una idiota, incapace di ragionare.
 Ah, se alla medesima cura Marino si fosse sottoposto almeno una volta per un solo ciclo, da quando è arrivato al governo della Capitale, chissà quanti guai ci avrebbe evitato, fino all'ultimo, quello che non riesce a schiodare dalla sua poltrona.
 Marino,  provi a collegare i suoi due neuroni.
Per fortuna che si è poi scusato con la signora con un tweet. Già è qualcosa che, tuttavia, non lo esime dalla necessità per la Capitale che colleghi finalmente i suoi due neuroni.

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