sabato 11 luglio 2015

I poveri ex parlamentari privati del vitalizio, perchè condannati. Due casi molto diversi: Pietro Longo e Pasquale Squitieri

 Le condanne sono condanne e vanno rispettate, ma le condanne non sono tutte uguali perchè i reati per i quali vengono comminate non sono tutti uguali. esiste anche una certa 'modica' colpevolezza per 'modico' reato.
 Colpisce ancor più della disparità che corre fra caso e caso il fatto che fino ad oggi ex parlamentari condannati per reati gravi, come per tangenti - e Pietro Longo, oggi quasi ottantenne, prese una tangente da un miliardo e mezzo di lire circa da ICOMEC per favorire detta società presso l'ENEL - abbiano percepito per decenni il vitalizio. I cittadini cioè hanno per decenni pagato la pensione, vitalizio o come diavolo si  vuole chiamarlo, ad un ladro dichiarato e condannato con condanna definitiva.
 Oggi il povero Longo - che fra qualche mese raggiunge gli ottant'anni e quindi avrebbe un ulteriore lasciapassare per ottenere fino alla fine dei suoi giorni tale vitalizio ( perchè dopo gli ottant'anni c'è un battesimo rigeneratore ad opera del casellario giudiziario - che strano paese è il nostro; e se uno delinque a settantanove anni, che fa non viene neanche condannato e la sua cosiddetta fedina penale resta immacolata?) si lamenta della condizione di povertà nella quale il ritiro del vitalizio lo farebbe sprofondare. Povero cocco. E lui, sarebbe costretto, per vivere, a vendere la casa che con grandi sacrifici (grandi furti) ha comprato tanti anni fa. La venda, ne venda la nuda proprietà. Già con il vitalizio percepito, pur avendo avuto una condanna per tangente per decenni, lui ha messo in mutande il paese, assieme a tutti gli altri ladroni della sua razza. Con che faccia chiede comprensione?
 Molto diverso è, naturalmente, il caso del regista Squitieri, malato, parlamentare per una sola legislatura, il quale fu condannato,  ormai oltre quarant'anni, fa per un furto o qualcosa del genere di 25.000 lire dell'epoca e si fece anche qualche mese di carcere, perchè la giustizia italiana non guarda in faccia a nessuno, è inesorabile ( e qui parte una bella pernacchia, irriproducibile sul blog). A Squitieri non solo dovrebbero continuare a darglielo il vitalizio, ma dovrebbero anche condannare Longo a pagarglielo di tasca sua con i proventi della vendita delle nuda proprietà della sua casa.

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