mercoledì 22 luglio 2015

E' morto Alan Curtis. Sui giornali italiani neanche una riga. Vergogna!

Abbiamo appreso giorni fa della morte di Alan Curtis cui il barocco musicale deve, in larga parte, la sua rinascita, con la riscoperta e riproposta di autori di primo piano, a partire da Claudio Monteverdi e Gesualdo da Venosa, in onore del quale egli prese parte al film di Herzog, 'Omicido a cinque voci', eseguendo numerosi brani del grande polifonista con il suo complesso, nell'ambito del noto Concorso polifonico di Arezzo
Della sua morte, come sempre, non s'è letto neanche una riga sui giornali italiani,  attenti più alle mezze figure se potenti, piuttosto che agli uomini di valor, a questa regola sopraffina non sono sfuggiti neanche quei giornali che si piccano di fare cultura con inserti, ben noti, settimanali.
 Francesca Zardini ci ha mandato questo breve ricordo di Alan Curtis che volentieri pubblichiamo, a mò di riparazione.
Alan Curtis è morto a Firenze il 15 luglio 2015, inaspettatamente, uno shock per la Famiglia e gli Amici.Uomo riservato e discreto, estremamente pignolo e scrupoloso, musicista e direttore d'orchestra attento ed esigente, studioso noto per l’acribia filologica e la precisione,
per la profonda conoscenza del repertorio barocco, risultato di molti anni dedicati all'analisi di partiture e fonti originali.
Nato il 17 novembre 1934, motivato da un’innata passione, estrema determinazione e abnegazione,
Alan Curtis ha consacrato la vita alla musica e alla riscoperta della prassi antica, la più autentica e verosimile possibile.
Tanto discreto che né internet né altri annali possono ad oggi fornire una lista completa di tutto ciò che è riuscito a raggiungere ed eseguire, nell’arco di una lunghissima carriera.
Fondò Il Complesso Barocco, l'ensemble nato dal desiderio di eseguire musica barocca secondo dettami fedeli alle intenzioni dei compositori, si è esibito in tutta Europa e negli Stati Uniti,
al solo scopo di presentare il repertorio barocco come originariamente concepito.
Professore alla Berkeley University, invitato a tenere lezioni da molte università in tutto il mondo,
ha lavorato con umiltà e conoscenza, affascinando centinaia di studenti e musicisti.


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