venerdì 26 giugno 2015

Teatro dell'Opera di Roma. Dall'Oriente arriva un salvatore

Foto, proclami,  incontri  ai massimi vertici...All'Opera di Roma  si sono dati da fare, non badando a spese, per rendere noto che dopo tanto patire... ed ancora se ne avrà...si vede la prima luce, che brilla di un milione di Euro, e la porta un ricco salvatore della Malesia, fidanzato con una giovane soprano dalle origini italiane, che ama l'opera. E' stato accolto come si doveva dai responsabili del teatro, ma - diciamo anche - come lui forse ha fatto capire che voleva. Ed infatti il ricco malesiano entra a fra parte del CdI ( Consiglio di Indirizzo, che  è l'organismo che ha preso il posto del vecchio CdA), e d'ora in avanti e per i prossimi anni, intende far sentire la sua voce e forse anche quella della sua giovane fidanzata che, infatti, il prossimo 19 luglio, in una serata di gala a Caracalla, in suo onore,  ci farà anche sentire la sua voce. Il ricco  signore della Malesia ha promesso che di milioni di Euro ne darà uno all'anno, finchè ... deciderà di farlo, tanto lui ha un patrimonio che si aggira sui 17 miliardi di Euro, dunque si tratta di briciole, ma benedette vista la precaria situazione della cultura in Italia, Opera compresa.
 Dall'altra parte del Tevere, all'Accademia di Santa Cecilia, anche lì c'è stata una nuova entrata nel Consiglio di amministrazione, dove ha avuto un posto  Nicola Bulgari che, assieme al fratello Paolo, ha 'regalato' all'Accademia, in nome della forte amicizia  che lo lega a Pappano, la somma di un milione e duecento mila Euro in tre rate annuali da 400 mila Euro cadauna.
 L'Accademia , si sa, non ha i costi dell'Opera, a causa degli allestimenti soprattutto, ma ha comunque  personale stabile  nei professori di orchestra e coro. E poi Opera e Accademia hanno dovuto - solo negli anni passati?- acconsentire ad assunzioni dettate e suggerite da  potenti ( all'Accademia l'ultimo caso venuto alla luce, qualche anno fa, fu quello del figlio del famigerato Balducci, organista, assunto per studiare le celebrazioni del centenario dell'Unità di Italia, mentre l'Accademia in cambio veniva inserita fra le istituzioni che partecipavano alla mangiatoia delle celebrazioni, per volontà e ricambio favori da parte della 'cricca'; quel che succedeva all'Opera da tempo si sa, ma forse ora la pacchia è finita). Ma ciò che avvantaggia l'Opera  rispetto all'Accademia è l'enorme favore di cui essa gode nel mondo, e particolarmente fra i popoli dell'Oriente, dove il melodramma è seguitissimo. E ciò fa sperare, per l'Opera di Roma, che altri salvatori generosi le rechino  aiuto concreto.

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