martedì 16 giugno 2015

Lionello Cammarota era candidato alla direzione del teatro dell'Opera di Roma. Lo afferma il diretto interessato

Lionello Cammarota  fu messo sotto processo per una brutta storia di irregolarità, ancor più più brutta perchè giocata sulla pelle degli studenti del Conservatorio di cui all'epoca era direttore. Avrebbe  utilizzato i fondi europei per dei corsi 'fantasma' , nonostante che agli allievi altrettanto fantasma fossero stati dati i relativi diplomi, non 'fantasma'. Cammarota rivendica l'aver segnalato egli stesso alla magistratura ed al MIUR ( il Ministero, per intenderci) le irregolarità  a lui contestate. Ma chi era il direttore del Conservatorio che avrebbe dovuto vigilare  sulle presunte irregolarità?
 Passiamo sopra alcune incongruenze del caso, resta che oggi la magistratura l'ha scagionato da ogni accusa. E noi ne prendiamo atto, e siamo contenti per lui.
Ma la vera notizia è che Cammarota vorrebbe essere risarcito di un  altro doppio danno, oltre quello di immagine, naturalmente. Quello di non essere  diventato, a seguito del processo, direttore dell'Opera di Roma ed anche Presidente del Conservatorio, del quale era stato direttore e che all'epoca aveva a presidente, se non sbagliamo, tale Visconti, il cui nome - ma forse è un omonimo - le ultime cronache, non rose, della Capitale hanno messo in evidenza.
 Chi aveva promesso a Cammarota che l'avrebbe nominato direttore dell'Opera? Alemanno che all'epoca era sindaco di Roma? per quali meriti, esperienza e titoli?
 E già che Alemanno aveva  voluto come suo personale consulente artistico all'Opera Colabianchi, dopo l'uscita di Ernani e Sani, accasatisi poi a Bologna. Se Colabianchi, perchè non anche io ? Aveva ragionato Cammarota che lo sperava. Ma forse si sbagliava.
Come si era sbagliato anche un'altra volta, precedentemente, al tempo del trasferimento all'Auditorium della preziosa sezione della Biblioteca dell'Accademia di Santa Cecilia, che faceva tutt'uno con quella in dotazione al Conservatorio. Ci furono infinite proteste di musicologi e musicisti. protestò anche Petrassi, dicendo che i libri sono beni preziosi ma fragili, meglio custodirli bene dove si trovano.Non si oppose Cammarota, allora direttore del Conservatorio.
Cammarota, assecondando Luciano Berio, nella sua decisione di trasferire il patrimonio dell' Accademia nella nuova sede, smembrando la celebre biblioteca, e scontentando  tanti studiosi che ormai facevano riferimento alla biblioteca di Via dei Greci, sperava quella volta di essere aiutato a diventare 'accademico di santa cecilia'. Aiutato da Berio.  Sì, campa cavallo. Cosa ne poteva venire al celebre musicista dalla promozione di Camamrota? Speranza anche quella volta andata in fumo.
Si tratta di fatti ben noti, noi stessi ne scrivemmo all'epoca su uno dei giornali ai quali collaboravamo.

Ci siamo sbagliati. Il quotidiano 'Il tempo' riferendo del totale scagionamento di Cammarota dalle accuse dei corsi e diplomi 'fantasma', sostiene che il duplice danno recato a Cammarota riguardava oltre  la direzione del Teatro dell'Opera, anche la Presidenza dell'Accademia di santa Cecilia. E questa chi gliela aveva promessa? E magari anche la Presidenza della Repubblica, conquistata per un pugno di voti in più, da Giorgio Napolitano.

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