giovedì 18 giugno 2015

Francesca Puglisi, Ignazio Marino, Franco Bassanini. Puglisi straparla, Marino resiste, Bassanini non schioda

Francesca Puglisi, vestale votata a tenere acceso il sacro fuoco del suo sacerdote Renzi nel settore scuola difende a spada tratta la strategia del segretario premier, quando dice: come facciamo ad assumere i precari se non sappiamo cosa fargli fare? Intendendo dire che senza l'approvazione del disegno di legge cosiddetto della 'Buona scuola'  di assunzioni dei primi centomila non se ne parla entro settembre. Insomma il velato ricatto del premier ai parlamentari ed alla scuola  facendo notare che se non si approva subito, entro giugno il suo disegno di legge di assunzioni se ne parlerà nel 2016 viene assunto e diffuso anche dalla sua vestale Puglisi. La qule però non considera che 100.000 precario stabilizzati non vanno certo a coprire nuovi ruoli ed impegni scolastici previsti dal disegno di legge governativo. 100.000 precari altro non sono che insegnanti che da anni coprono i ruoli necessari nella scuola di ieri e di oggi, ed anche presumibilmente di domani,  senza vedere mai uno spiraglio di stabilizzazione, anche dopo anni e forse decenni, per molti, di precariato. Ha capito vestale Puglisi?
Ignazio Marino, al quale il segretario del suo partito e premier ha fatto chiaramente capire che sarebbe meglio che mollasse la poltrona del Campidoglio per andare  l'anno prossimo alle elezioni assieme a molti altri importanti capoluoghi italiani e  che costituirebbero un importante test per le elezioni politiche successive, non ha intenzione di mollare, nonostante che ogni giorno vengano sbattuti in faccia alla popolazione le sue incapacità, i ritardi le inefficienze nella amministrazione comunale che ha mali che aveva da sempre e che lui evidentemente non riesce a  eliminare e neanche a ridurre, anzi talvolta li aggrava e ne aggiunge di altri. E tutta questa pressione, anche in previsione  del lavoro aggiunto che il Giubileo procurerà alla città, non smuove di un solo centimetro Marino. Il quale però, pur a fronte delle inefficienze che comunque dovrebbero consigliargli di mollare, non intende andar via, forte della sua legittimazione popolare ricevuta prima dalle primarie e poi dalle elezioni, alle quali sia chiaro il partito l'ha appoggiato, avendolo candidato.
Franco Bassanini, infine, presidente della Cassa Depositi e Prestiti - il cui mandato scadrebbe nel 2016, messo lì da qualche governo - anche dopo che l'attuale gli ha fatto capire che intende cambiare strategia, cominciando dal cambio del vertice della CdP, non schioda. Chissà se lo consiglia la sua signora Lanzillotta con la quale forma la ben nota coppia di almeno 50.000 Euro mensili, senza che mai nulla nè lui nè la sua signora abbiano rischiato in prima persona: solo perchè sono stati messi dove sono dalla politica - magari Bassanini insegna anche all'Università, se ricordiamo bene. Ma certo  anche con l'Università, i due non formerebbero una premiatissima coppia senza il volere della politica. La quale politica come li ha messi in trono, un trono più alto per il marito, ora intende scalzarli, solo il marito, per mettercene altri. Perchè Bassanini accetta che un governo lo destini alla CdP e non accetta invece che un governo successivo gli dica di andar via? Lui non ha nessuna legittimazione da vantare, men che meno quella vantata da Marino,  che è di un certo peso perchè popolare.

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