mercoledì 3 giugno 2015

Andrea Battistoni datti una calmata. Sul palcoscenico dell'Arena un guitto fuori ruolo

Andrea Battistoni, veronese, è quel giovane direttore d'orchestra del quale negli ultimi anni s'è detto molto, anche a seguito di un suo libriccino, confezionato in velocità per non perdere il treno della incipiente notorietà, stucchevole abecedario musicle, intitolato 'la classica non è musica per vecchi', o giù di lì.
Ieri sera, nella lunga maratona trasmessa da Canale 5, dal titolo 'Lo spettacolo sta per cominciare', ideato da quelle menti che governano l'Arena,  la stessa che ha già ospitato, per Rai 1, due giorni fa, la coppia Al Bano-Power (coppia finta, ricomposta solo per far soldi  e perché piace alla gente, chissà perché) l'abbiamo visto in tutte le salse sbracciarsi sul podio, come neanche il Daniel Oren dei tempi migliori riusciva a fare. Forse solo perchè è più giovane, anche se ugualmente in carne e peso.  Un direttore - e questo vale anche per Oren e  per tutti quelli della sua 'scuola' - non ha bisogno di  saltare continuamente come uno scimmione in amore, sul podio, non serve, ed anzi è inutile e dispone malamente chi lo guarda. Non diverte nessuno. Perchè non lo capiscono?
L'Arena  ieri sera ha ospitato di tutto, perfino qualche briciola di melodramma, spiegato dalle bellezze televisive Rodriguez e Santarelli, 'muse' di Bonolis il guitto mattatore che non si smentisce mai ( 'avevo chiesto due Muse, mi hanno dato due suocere!', ha detto; lui rappresenta sempre se stesso su qualunque palcoscenico. Ha dato qualche lezioncina di melodramma,  quando ha spiegato la 'cavatina' aggiungendo 'aria di sortita'- ma avranno capito gli spettatori dell'Arena e della televisione?- per fortuna senza gli svarioni del concerto milanese per l'apertura dell'EXPO), e  che, dopo il successo del Concerto in Piazza Duomo a Milano, temiamo di doverci ancora sorbire chissà quante altre volte.
 Lo spettacolo di ieri sera ci ha confermato nella convinzione che molti reggitori  di storiche istituzioni musicali non credano fino in fondo al valore della musica che dovrebbero amministrare e perciò ricorrono a qualunque mezzo per far accettare la musica che tutti accettano, anche i più volgari, inutili e lontani dalla musica, forti della stupida convinzione che  ' non c'è musica alta e musica bassa, perchè  tutta la musica è musica!
 Per tre ore buone, hanno fatto vedere e ascoltare di tutto, anche il rock 'progressivo', e perfino qualche scena da melodramma ( Gounod, Donizetti, con la star Grigolo, Verdi, con il 'Va pensiero' del 'Nabucco' che inaugura fra qualche giorno la stagione dell'Arena, per la quale  l'avvilente spettacolo televisivo di ieri sera doveva costituire uno spottone in piena regola.
 C'era anche qualche idea indovinata, per carità. Come mostrare gli intrecci che corrono da sempre fra diversi generi musicali e che ha dato modo a Beppe Vessicchio, eroe di Sanremo, di esibirsi nella direzione di una celebre sinfonia di Mozart - solo l'incipit naturalmente, non c'è tempo per i tempi di una sinfonia - solfeggiata  in maniera da meritarsi una solenne bocciatura anche nel più disastrato dei Conservatori italiani.
 Si assiste sempre più spesso ad una continua invasione di campi, specie  in televisione, nella insana convinzione che una signorina appena uscita da un night club possa poi recarsi, senza cambiarsi d'abito e rifarsi il trucco, in un teatro d'opera per assistere magari alla rappresentazione di 'Traviata' di Giuseppe Verdi, così come si trova.
 Chi glielo va a dire ai dirigenti televisivi come anche a quelli dell'Arena che ieri sera sembravano gongolare per il successo della serata,  con l'Arena piena zeppa? E poi, lo capirebbero?

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