domenica 31 maggio 2015

Roma, città allagata; ma anche l'amministrazione della Capitale fa acqua da tutte le parti.

Certo che Ignazio Marino,  per quanto amministratore disastroso, non può essere incolpato anche del grave delitto compiuto da una macchina piena di rom  delinquenti e minorenni che alcuni giorni fa hanno  investito a folle velocità una signora filippina, mandandola al creatore e un altro bel gruppetto di gente dritta all'ospedale.
 Ma certo è anche che ogni volta che succede qualcosa di ancor più grave di ciò che succede di grave quasi giornalmente,  sindaco presente, Marino non è a Roma: ora era in America - lui dice per trovare sponsor per i restauri dei monumenti di Roma, per i  suoi avversari politici, invece, per ritirare una laurea 'disonoris causa' per  cattiva amministrazione.
Ricevuta la laurea è tornato a Roma per affermare solennemente che i delinquenti vanno assicurati alla giustizia, ma non si faccia una questione razziale, del tipo: tutti i rom sono delinquenti, che naturalmente non è vero; forse lo è solo per Salvini.
 Ma Roma fa acqua da tutte le parti. Prendiamo gli ultimi fatti. L'assessore alla mobilità - Improta? - dichiara che il Giubileo proprio non ci voleva, perchè è una sorta di calamità in una città sempre sull'orlo del disastro, senza però spiegare chi è causa di tale disastrosa situazione.
Ma non aveva detto Marino che la città sarà pronta, come lo è sempre stata per occasioni che hanno visto calare a Roma folle oceaniche di fedeli anche negli ultimi anni? Evidentemente il suo assessore non la pensa come lui, conoscendo meglio del sindaco i problemi di Roma, a cominciare dal traffico,  per finire alla manutenzione delle strade ecc...  ma se c'è il rischio che Roma non sia pronta ad ospitare il Giubileo che partirà a dicembre, perché Marino non vuole sentir parlare di un Commissario che  prepari la città al grande evento mondiale?
 E poi anche Pucci, assessore ai lavori pubblici, aiutante di campo di Rutelli al tempo del Giubileo del 2000, ha avuto il suo momento di celebrità, quando c'è stato nei giorni scorsi l'acquazzone che ha inondato Roma, mandando sott'acqua non poche zone della città. Lui s'è giustificato: non abbiamo ricevuto nessuna 'allerta' meteo dalla protezione civile, scaricando quindi la responsabilità della cattiva, insufficiente  se non addirittura del tutto assente manutenzione della città sulle cattive condizioni atmosferiche.  E se l'avessero avvertito, cosa avrebbe fatto Pucci? Avrebbe fatto  pulire in ventiquattrore i tombini che sputavano acqua perché sporchi ed intasati da anni? Lui stesso ha annunciato che a giugno e fino al prossimo novembre verranno fatti lavori di manutenzione ordinaria, che diventa straordinaria perché da anni non viene più fatta.  Ha anche dichiarato Pucci che l'anno scorso la pulizia dei tombini è stata iniziata, ma che ha riguardato solo un decimo dell'intera operazione di pulizia, necessaria e non più procrastinabile. Ma allora perché dare la colpa dell'inondazione da pioggia alla protezione civile?

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