sabato 21 febbraio 2015

Dall'ongaro a santa Cecilia. Va' dove ti porta il cuore. E il calcolo. Storia del matrimonio interrotto con la Rai e del nuovo matrimonio con la santa vergine Cecilia

L'unto del pentagramma che da un'accolta di saggi è stato prescelto per sposare la santa vergine Cecilia, protettrice dei musici, ha trascorso una notte insonne dopo l'elezione. Ha guardato al suo futuro, oggi che è arrivato dove il suo cuore  voleva che arrivasse, a sposare cioè la nobile vergine, e se lo è immaginato forse più nero di quanto non sia permesso immaginarlo. Perchè? E se un giorno la vergine Cecilia, causa scappatelle, decidesse di cambiare serratura al portone, che farebbe l'unto, il prescelto? E' proprio ciò che sta meditando.  Medita e rimedita, la risposta sembra averla trovata. Vorrebbe poter tornare al suo antico amore, che ha lasciato, a malincuore, soprattutto perchè costrettovi dalla passione esclusiva della vergine Cecilia.
 L'argomento l'ha tormentato fin dai giorni precedenti l'elezione; ed egli l'ha confessato ai suoi fedelissimi  dell'uno e dell'altro talamo, e ne ha parlato anche con i superiori dell'antico amore, con i quali sta discutendo - così ha dichiarato  - come non lesinare tempo  ed energie amorose alla vergine Cecilia, ma senza abbandonare definitivamente il precedente amore.
 Insomma ciò che tutti davano per scontato e Cecilia prima di chiunque altro - e cioè che una volta  sposata Cecilia, l'altra veniva ripudiata - scontato non lo è affatto. Lui ci ha passato una vita con l'altra, ad essa deve la sua fortuna -  non si dice che a fianco (o dietro) un grande uomo c'è sempre una grande donna? -  ed ora non se la sente di ripudiarla. Non  si tratta di soldi, perchè l'antico amore non ha bisogno di alimenti, anzi, il contrario: per alcuni decenni gli alimenti glieli ha passati lei. Lui, in questa tragica evenienza, vorrebbe poter  tornare con l' antico amore, ed anzi vuole che Lei, novella Penelope, fin d'ora continui a lavorare la maglia, sperando che un domani il vecchio sposo ritorni.
 Ciò che l'eletto  desidera ed anzi chiede è che la sposa di una volta lo sciolga solo 'momentaneamente' dal vincolo matrimoniale, per consentirgli di sposare Cecilia. Vorrebbe fare con ambedue un contratto postmatrimoniale, sul quale Cecilia  nulla potrebbe obiettare ed opporre, e cioè che qualora la passione amorosa con Cecilia andasse scemando - e queste cose accadono anche nelle migliori famiglie - la sposa d'un tempo se lo riprenda in casa fingendo amore come ai vecchi tempi.
 Questo pensiero, scaturito da fedeltà e riconoscenza verso il primo amore,  gli ha fatto passare la prima notte da 'ceciliano' insonne. Ma forse nelle notti  che seguono dormirà più tranquillo.
 Fuor di metafora. Dall'Ongaro novello presidente-sovrintendente-direttore artistico dell'Accademia di santa Cecilia - gli è stato chiesto anche di questa concentrazione di poteri nelle sue mani, dall'Ongaro, sciolto, ha risposto: se ha funzionato per cinque secoli perchè dovrei cambiare? bella risposta!- starebbe trattando per avere dalla Rai una 'aspettativa', come si fa con i politici che conservano l'incarico nel quale precedentemente operavano, per gli anni del loro mandato elettivo. Egli dice che le numerose cariche ricoperte in Rai sono il frutto del suo incarico di dirigente Rai nel settore musicale.
 Noi ci auguriamo che Guibitosi - che si è giustamente rallegrato con dall'Ongaro per il prestigioso incarico - non ci caschi, perchè dall'Ongaro, a differenza dei politici non va a ricoprire un incarico politico, bensì  quello di dirigente in un'altra azienda, e perciò decade da dirigente Rai, per assumere l'incarico di dirigente  della Fondazione Accademia di santa Cecilia. I contributi versati saranno ricongiunti, la sua pensione calcolata secondo le regole, ma alla Rai egli non può farsi tenere il posto 'in caldo' (il letto caldo, come si direbbe in gergo matrimonial sentimentale). Come se un dirigente FIAT passato alla Menarini, pretendesse una aspettativa dalla FIAT, nel caso in cui il suo incarico in Menarini... Quando sarà terminato il suo incarico di sovrintendente ceciliano, allora, se non sarà già in età da pensione, si cercherà un altro posizionamento nel mondo del lavoro. Ma alla Rai non può tornare, anche per sperimentare com'è guardare il mondo senza protezione.


P.S. Sul sito dell'Accademia non c'è traccia del cambio al vertice, Cagli risulta ancora presidente e dall'Ongaro suo vice.



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