domenica 8 febbraio 2015

Twitter regno di bulli e frustrati

L'affermazione, preoccupata, non esce dalla bocca di anziani o marginalizzati, del mondo d'oggi. Esce dalla bocca dell'attuale amministratore, Dick Costolo, della grande piazza elettronica mondiale,Twitter, dove si può entrare in contatto con chiunque purchè si dica tutto quello che si vuol dire o si sa dire e si riesce a dire, in 140 caratteri. L'amministratore attesta una sconfitta colossale, imprevista; la borsa  ne prende atto e per Twitter le cose cominciano ad andar male, peggio di qualunque nera previsione.
 La piazza elettronica di Twitter è il luogo preferito, per darsi convegno, da bulli e frustrati i quali, nascondendosi dietro l'anonimato, credono di prendersi  una rivincita su chiunque o qualunque cosa essi  ritengano nemico oppositore o critico. Perfino, ancor più semplicemente,  contro chiunque  la pensi diversamente dai 'cinguettatori'..
 A molti era sembrato un mezzo di comunicazione veloce. Velocissimo,  anche perchè sintetico, fin troppo sintetico. Il pericolo che diventasse il veicolo del pensiero debole, meglio del pensiero piccolo, meglio ancora del pensiero nullo, non era balenato in testa a  nessuno di quelli che erano piuttosto inebriati dalla velocità, dalla efficacia del messaggio breve, al limite dell'aforisma che, come si sa, richiede invece  acutezza di pensiero, asciuttezza di espressione e pensieri fulminanti.
 Oggi è diventato la piazza del luogo comune, dell'abbreviazione becera secondo l'alfabeto degli idioti che, complice twitter, si mette in vetrina.

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