giovedì 5 febbraio 2015

Nomine,nomine,nomine. Sani, Fuortes, Finocchiaro e...

Cominciamo da Fuortes che da più d'un anno ha il piede nelle due scarpe: dell'Opera di Roma ( Capitale. Di che?) e di Musica per Roma. Quando arrivò all'Opera, lasciando da commissario il Teatro Petruzzelli di Bari, ma sempre inchiodato a Musica per Roma - quanto ha avuto da fare quel ragazzo - il sindaco Marino  assicurò che quell'anomala situazione era transitoria e che presto, anche per i dolori che avrebbe avuto al piede il  povero Fuortes, tenendolo in due scarpe, una delle due scarpe l'avrebbe smessa. E' passato un anno, nessuno s'è dato pena di ricordargli quella promessa, del tutto ovvia ed arriviamo a qualche settimana fa, quando Marino afferma che in fondo due incarichi non sono poi tanti, se  vi è stato chi di incarichi ne ha avuti contemporaneamente sette-otto. Evviva la faccia di....
 Oggi , leggiamo su Repubblica, il sindaco Marino, proprio lui, vuole Fuortes all'Opera  mentre vuole che venga sostituito a Musica per Roma, dove un invito,  neanche implicito, a restare gli era stato rivolto dal sigaraio romano che preside Musica per Roma, che aveva detto che l'avere il piede in due scarpe di Fuortes, non ha danneggiato nè l'una nè l'altra delle due scarpe( bilanci in attivo), e neppure ha fatto male al piede di Fuortes che quindi poteva restare nella attuale situazione. Si riferiva Aurelio Regina, anch'egli in scadenza, ai buoni risultati di Musica per Roma - nonostante, aggiungiamo noi, l'assenza di Fuortes, presente però, sempre, alle conferenze stampa.
E veniamo a Nicola Sani, consulente per la direzione artistica al Teatro di Bologna, che il sindaco PD - l'annotazione non è irrilevante - proporrà come sovrintendente e che Franceschini non potrà che accettare. Con la necessità, subito dopo, da parte del teatro di dotarsi di esperti in amministrazione. Viene allora da chiedersi, se non era più opportuno nominare Sani direttore artistico - che è il mestiere che ha fatto in questi anni, più o meno lodevolmente, ma lo ha fatto - piuttosto che sovrintendente - che è un mestiere che ora farebbe per la prima volta, per il quale non è preparato, come apparirà anche all'illuminato sindaco PD oltre che al ministro ed al suo servitore Nastasi - ed al quale tuttavia lo si nomina? Ed Ernani, che lo aveva chiamato sia a Roma che a Bologna? Se ne va in pensione? E' stato fatto fuori ed ora gli si darebbe il contentino di un incarico alle dipendenze di colui che prima era stato un suo dipendente?
 Infine il grande progetto di Renzi sul Mezzogiorno, con la creazione di un nuovo ministero, udite udite: per la promozione e cura del Mezzogiorno d'Italia (vecchissimo, abolito ed ora da risorgere, al contrario di tani enti inutili che si dovevano abolire e sono rimasti sempre in vita!), per il quale circolano già alcuni nomi, fra i quali  quello della Finocchiaro, non eletta presidente della Repubblica e quindi da compensare con  il dicastero di fresca invenzione, da Renzi.
Noi che conosciamo i gusti e le preferenze di Renzi, osiamo consigliarlo sul nome del prossimo Ministro del Mezzogiorno, una sorta di paese nel paese, o di paese altro dal nostro paese.
Gli consigliamo una che donna è donna, carina è carina, giovane è giovane - che è il triplice canone  delle ministre renziane  -  e di problemi della politica estera si è sempre occupata. Il suo nome è Lia Quartapelle. Ci dia ascolto, non se ne pentirà, farà comunque meglio della Madia, anche se  non potrà mai eguagliare la Boschi, che del suo gabinetto è la cavalla vincente.

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