mercoledì 4 febbraio 2015

Lettera di escluso dalla dirigenza del Regio di Parma che si legge nel sito di Luigi Boschi

Giusta lamentela di chi interpellato da un bando e presentatosi, viene escluso dopo che, a detta di chi aveva presieduto la commissione incaricata di esaminare i curriculum dei 'manifestanti interesse' ad occupare la poltrona di vertice del Regio di Parma, ritenne il suo nome fra quelli in possesso di  professionalità e titoli  idonei per quell'incarico.
 E' bene, sacrosanto che chi si sente escluso per ragioni che nulla hanno a che fare con le sue capacità, competenze e professionalità acclarate, manifesti pubblicamente il suo disappunto e denunci i 'falsi' bandi di molte amministrazioni che fingono di attenersi alla legge , fottendosene poi, in barba a qualunque decenza.
Che è l'accusa che l'escluso muove  a Pizzarotti  artefice delle nomine contestate. Ma Pizzarotti non è che l'ultimo pesciolino fra i pescioni che sguazzano nell'acquario italiano. Perchè quando il pesce puzza è dalla testa che bisogna intervenire per eliminarla.
 All'escluso vorrei dire che, non molti mesi fa, anche il Ministero di Franceschini  fece un bando per la nomina dei componenti la Commissione centrale musica. Noi inviammo il nostro curriculum, forti della presunzione che pochi altri in Italia hanno la stessa competenza delle cose del mondo musicale italiano e, in aggiunta, la totale estraneità a giochi di  congreghe e lobby.
 Bene, a noi non fu data nemmeno la comunicazione dell'esclusione. In quella commissione il pesce puzzolente dalla testa bicefala (Franceschini e Nastasi) ci mise persone gradite ubbidienti e certamente molto meno competenti e malleabili di noi. Persone oneste, per carità, come  la Colasanti o Licalsi, ed anche Toniolo. più addentro nei meandri della politica ministeriale, ma persone addomesticabili - come dimostrerebbero  i recenti finanziamenti aggiuntivi del ministero ad alcune fondazioni liriche sulla base dei pareri di detta commissione (vedi articolo sul sito di Luigi Boschi) Finanziamenti ovviamente decisi, in realtà, dalla testa bicefala del pesce puzzolente; i quali finanziamenti, alla semplice lettura gridano vendetta, a cominciare da quelli attribuiti ad un teatro per la sua 'produttività ', mentre si sa che in un anno fa magari una trentina o poco più di alzate di sipario.
 Noi ci candidammo per la nostra competenza indiscutibile, in relazione alle richieste del bando.E il  Ministero ( Nastasi) preferì altri.
 Veniamo, invece, all'escluso che scrive a Pizzarotti. La sua pregressa competenza a dirigere un teatro, a fare insomma il sovrintendente e magari nello stesso tempo il direttore artistico non è acclarata, non risulta da nessuna sua precedente esperienza - anche quella al Teatro Reale di Madrid non è così chiara ed esplicita. Chiara è invece la sua direzione dell'Istituto di cultura italiano nella capitale spagnola. Nulla a che vedere con la  direzione generale di un teatro, per quanto 'di tradizione'.
 L'escluso, laureato in scienze politiche, ha avuto una discreta carriera come giornalista di cose musicali e, sempre in ambito musicale, come autore di testi non privi di pregio. Ma l'esercizio della critica musicale, concesso che se ne abbiano le professionalità, quali garanzie può offrire  in relazione alla gestione di un teatro? E' la stessa domanda che rivolgiamo a coloro i quali, chiamati da Pizzarotti ad esaminare i curriculum degli aspiranti alla direzione del Regio di Parma, inclusero l'escluso fra quelli che ne avrebbero avuto diritto, in base ai titoli richiesti.
 All'escluso, infine, consigliamo modestamente di restarsene a Madrid, facendosi riconfermare come direttore dell'Istituto di cultura; in caso contrario, si faccia spostare di sede,  istituti di cultura nel mondo ve ne sono tanti. E come ha avuto accesso al primo potrebbe averne anche agli altri.

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