martedì 17 febbraio 2015

Scala. Alexander Pereira confermato per acclamazione sovrintendente, per cinque anni

Alexander Pereira, per quella sua mossa falsa- ma era davvero una mossa falsa, quella cioè di aver acquistato alcuni allestimenti di Salisburgo, per la Scala, ove sarebbe dovuto arrivare ufficialmente il primo settembre 2014, il giorno dopo la fine del festival di Salisburgo, ma avendo già cominciato a lavorare con il mandato di programmare per il 2015 e oltre, prima ancora di prendere effettivamente  possesso della carica - era stato sanzionato dal Consiglio di amministrazione in carica, con l'avallo del Ministero al quale pure CdA e Sindaco si erano rivolti per avere lumi, con un incarico a termine, della durata di un anno appena.
 Pereira, che evidentemente il mondo lo conosce, altrimenti non stava con lui una giovane  e bella aspirante stilista, aveva accettato lanciando una sfida: mettetemi alla prova, poi deciderete se prolungare il mandato oppure no.
Aveva avuto ragione perchè i nuovi consiglieri, quelli del cosiddetto 'Consiglio di indirizzo, evidentemente una accolta di buffoni 'fuori scala' e 'fuori misura', prima ancora che si arrivi alla fine dell'anno e che l'Expo sia iniziato, gli hanno prolungato i l'incarico a cinque anni, la stessa durata del consiglio di buffoni 'fuori scala'.
 Se uno si va a leggere tutte le polemiche  dei giorni dell'acquisto 'incauto',  si sbellica dalle risate pensando alla decisione appena assunta dal consiglio che, in buona parte, è lo stesso che prima lo aveva sanzionato, richiedendo le carte dei contratti, mettendolo con le spalle al muro dell'illiceità - ma quando? non ci hanno ancora spiegato perchè avrebbe dovuto cominciare a lavorare prima di insediarsi se non per  assicurarsi e formalizzare contratti  per la sua gestione; dunque oltre che buffoni anche ipocriti - e che adesso lo premia, prima ancora  di giudicare il suo operato, semplicemente per mettere al sicuro l'EXPO e dare stabilità di  governance al teatro, così ha detto Pisapia che non sa ancora se si ricandiderà al Comune o ad altro.
  Nel nuovo consiglio scaligero è entrato qualcuno che sa mettere zizzania, e che proprio per questo se ne era andato alcuni anni fa, non condividendo l'operato di Lissner.
Parliamo di Francesco Micheli, il barone rosso della finanza, candidato da Franceschini, 'mezzo disastro', sponsorizzato da Renzi, in aperto contrasto con Pisapia.
  Micheli appena entrato ha cominciato a cantare. Vi sembra normale che alla parata di orchestre  invitate per l'EXPO,  risultino assenti le orchestre italiane che oggi hanno parecchia sofferenza, mentre largo spazio sì è dato ad orchestre sudamericane ( il riferimento è alla Bolivar diretta da Dudamel - fatto stigmatizzato anche da Muti apertamente)?
 Il barone rosso, 'deus ex machina' ed anche 'ex familia' di MiTo, non ha torto, perchè la scelta di Lissner fa il paio con il canadese 'Cirque du soleil' che pure all'EXPO ha uno spazio di quasi rappresentanza ( dell'Italia? no del Canada).  Ed ha anche  ragione a mettere zizzania quando dice che la Scala deve ritrovare le sue origini, la sua tradizione di grande teatro del repertorio italiano. Ma mentre qui ha  Alexander Pereira  sulla sua stessa lunghezza d'onda, per le orchestre non potrà ottenere nulla perchè i contratti e il calendario sono stati da tempo fissati da Lissner, il quale al pari di Pereira ha deciso di  cose che non entravano sotto la sua giurisdizione per le quali non ha tenuto conto del bilancio e delle disponibilità economiche;  l'uno e le altre fanno parte gli ulteriori appunti che il barone ha voluto muovere, in aperto contrasto con la gestione Lissner, ma anche con Pisapia.
 Ma si sa che poi a Milano, dopo aver fatto la 'faccia feroce',  ci si ritrova tutti, con la 'faccia fessa' negli stessi salotti a bere champagne e fare  chiacchiere. Chissà che ne scriverebbe la Natalia Aspesi, vedova di Lissner e perciò nemica dichiarata di Micheli.

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