mercoledì 14 gennaio 2015

Una vignetta un massacro, non si può lasciare mano libera ai terroristi

Ieri Charlie Hebdo - che è uscito, tuttavia, dopo l'eccidio con una immagine in copertina del profeta che perdona, dichiarandosi anch'egli solidale con il settimanale francese - oggi un'altra rivista satirica franco-belga, 'Le canard enchainé'. I terroristi, chi non  lo avesse ancora capito sappia, vogliono incutere terrore a tutti e dappertutto. Chi apre bocca sappia di essere nel loro mirino omicida, questo è il loro messaggio barbaro. Di questo passo anche una battutina sul profeta , o su chiunque altro, detta al bar tra amici come si usa fare da tempo immemorabile sui carabinieri, tanto per fare un esempio, potrebbe essere alla base - FOLLIA!- di un nuovo massacro. No, così non va, a tutti, compresi  i terroristi pare chiaro che la reazione è sproporzionata, perchè tale vuole essere ed apparire con chiarezza lapidaria, allo scopo di cucire le bocche a tutti.
 Cosa possiamo fare? Intanto lavorare d'anticipo, con l'intelligenza e le indagini, prima che con le mani e le armi; prenderli con le mani nel sacco prima che possano nuocere e sbatterli in prigione con l'accusa di tentata strage e senza sconti di pena, niente pentimenti troppo repentini per essere veri e credibili. Il caso dei terroristi in Francia insegni qualcosa.
 Siamo andato a sfogliare il catalogo di una mostra tenutasi a Roma, al Palazzo delle Esposizioni, pochi anni fa, una mostra monografica dedicata interamente  Pino Zac (Giusppe Zaccaria), notissimo disegnatore satirico, morto a metà degli anni Ottanta, autorevole firma del 'Canard'. In una vignetta degli anni Settanta, esposta  in quella mostra, e relativa all'avvento al potere di Khomeini, Pino Zac disegnò un uomo barbuto, l'ayatollah, con la bocca spalancata e la scritta sotto: 'Perdete ogni speranza o voi che entrate'. E poi le vignette satiriche contro la Chiesa, all'epoca dell'accesa discussione sul divorzio e l'aborto, per stigmatizzare la sessuofobia della Chiesa ( forse appena allentata da Papa Bergoglio), in cui si vedeva un prelato che armato di ago e filo cuciva l'organo femminile, alla base del piacere e della procreazione; come anche quelle irridenti su Andreotti, allora all'apice del potere, che veniva sempre raffigurato con un culo al posto della faccia, o, se volete, con una faccia di culo.  Pino Zac fu censurato, subì anche processi per irriverenza e vilipendio... ma da qui ad essere messo al muro il passo ce ne corre.
 I terroristi che  colgono ogni occasione per  realizzare il loro proposito di  gettare il mondo nel panico vanno fermati subito, anzi prima che continuino in questa loro perversa incivile azione.

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