domenica 11 gennaio 2015

Mai di martedì 13, porta sfiga. Le elezioni all'Accademia di Santa Cecilia anticipate a domani, lunedì 12.

 Già questa terza tornata di elezioni nasce sotto una stella non buona per i due candidati, Battistelli e dall'Ongaro - fratelli&coltelli - che si disputano il posto che è stato di Cagli - complessivamente per una ventina d'anni - di Presidente e pure Sovrintende dell'Accademia di santa Cecilia, nonché direttore artistico della medesima. Troppi incarichi e per troppi anni nelle mani di un solo uomo, criticatissimo  per questo dagli stessi accademici che anche pubblicamente - con durissime lettere aperte -  l' hanno  accusato di averli usati e poi letteralmente dimenticati, una volta eletto. Già di per sé, la permanenza per così lungo tempo in uno medesimo incarico, pur assunto con le migliori intenzioni, rischia di far incancrenire anche situazioni che , in principio, potevano essere accettabili.  Per non parlare dei possibili soprusi, come è quello di vietare l'ingresso ai concerti, ad alcuni giornalisti che scrivono sul suo operato cose non proprio  positive, non direttamente ma attraverso la lunga e servile mano dell'ufficio stampa anch'esso graziato dal capo. Una autentica vergogna!
 Bocche cucite alla vigilia della giornata conclusiva delle elezioni che ad ottobre, nella prima tornata, davano per sicuro vincitore dall'Ongaro mentre a dicembre, seconda tornata, hanno rimesso tutto in discussione con una rimonta di Battistelli difficile da ipotizzare.
 Che accadrà domani, stante la curiosa modalità di elezione che  vige in Accademia, dove, come abbiamo letto nelle lettere di accuse rivolte dal card. Bartolucci a Cagli, le schede si possono consegnare direttamente al presidente uscente, mostrandogli la firma dell'elettore in suo favore; oppure inviarle per posta.
Già, perchè forse neanche una volta l'anno gli accademici, che sono in  numero inferiore ai cardinali chiamati al Conclave - gli accademici sono appena 63 - si riuniscono in assemblea, dimostrando una doppia verità: che al presidente, una volta eletto, non preme vederli in faccia ed ascoltarli almeno una volta l'anno, e che gli accademici non sentono affatto l'appartenenza allo storico consesso storico di Santa Cecilia, del quale hanno fatto parte i più importanti musicisti della storia, ed ora non è più così, quando giovani, troppo giovani, leve, vengono annessi per chissà quali fini futuri.
 Insomma domani sera sentiremo chi l'ha avuta vinta. Noi abbiamo espresso il nostro voto, non richiesti.
E, cioè, per  dall'Ongaro, perchè vorremmo che filassevia  dalla RAI, liberando un bel numero di incarichi che ora tiene tutti stretti nelle sue mani, ed in nome dei quali - non crediamo per altri meriti - ha fatto carriera anche in Accademia.
Mentre auguriamo a Battistelli di continuare a fare il compositore, sebbene di lui non ci piaccia  quella sua mania di fagocitare sempre  film ed opere di altri, e perché vorremmo augurargli che, oberato dal lavoro di compositore, si ritiri da tutti gli altri campi, nei quali ha le mani, e nei quali non ci sembra che abbai dato grandi prove.  Almeno fino a questo momento.
Oppure, proponiamo uno scambio. dall'Ongaro sovrintendente  a santa cecilia, e Battistelli  sovrintendente alla Orchestra nazionale della Rai di Torino, lasciata da dall'Ongaro

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