venerdì 16 gennaio 2015

Il sindaco Marino giustifica il doppio incarico di Fuortes, e, di conseguenza, potrebbe affidargliene anche altri

Sembrava quasi seccato Marino, per l'insistenza della richiesta, quando ha dovuto  giustificare pubblicamente la permanenza di Fuortes all'Opera di Roma, come Sovrintendente, e a Musica per Roma come Amministratore delegato,  che significa che amministra con poteri pieni due  grandi istituzioni cultural musicali della Capitale. Per Marino la giustificazione è che Fuortes, in fondo in fondo, non ha che due incarichi: che cosa sono di fronte  a chi ne ha 18? Il riferimento è naturalmente all'ex presidente dell'INPS, Mastrapasqua. Il quale , come sa anche Marino, una volta scoperta questa sua capillare ed invadente presenza in istituzioni di vario genere della Capitale, è stato mandato a casa. Due, voleva dire Marino, sono ancora troppo pochi per mettere in croce un buon amministratore - come lo era Mastrapasqua, evocato dal Sindaco, che invece ne amministrava ben 18.
 E siccome non c'è due senza tre, vogliamo, gratuitamente, dare un suggerimento a Marino per risolvere un altro problema di governance romano, quello della Sovrintendenza dell'Accademia di Santa Cecilia, dove nelle tre votazioni, che si sono susseguite da ottobre ad oggi, non è ancora venuto fuori il nome del  Presidente/Sovrintendente/Direttore artistico, in sostituzione di Cagli.
 D'accordo con i l'amico Franceschini ed anche Nastasi, potrebbe mandare come commissario all'Accademia Fuortes, il miracolatore cittadino - lo fece non ricordiamo quale ministro ( forse la Melandri o Rutelli, con Berio che fu eletto Sovrintendente dopo molto tempo, perchè non era ben visto dagli Accademici, essendo già commissario).
 Nel frattempo potrebbe far entrare Fuortes fra gli Accademici, pilotando la votazione per l'ammissione -  non è mai successo prima d'ora? - e, una volta entrato a fra parte dell'Accademia, farlo eleggere - con le dovute pressioni ed i convincenti suggerimenti - Presidente/Sovrintendente/Direttore artistico.
Chi obietta che Fuortes non è un musicista, non sa che qualche anno fa sempre Cagli (e forse anche altri accademici, come Petracchi, Filippini che sono professori a Sermoneta)  candidarono ad Accademico l'arch. Cerocchi a capo della Fondazione Caetani e Presidente del Festival Pontino di Sermoneta. Anche l'architetto non è musicista, ma  poteva vantare meriti in campo musicale, come è noto.
 Se a Marino gli riesce, con l'aiuto dell'amico Franceschini tale manovra, potrebbe avere Fuortes a capo delle tre grandi istituzioni romane, pagando praticamente un solo stipendio e risparmiando, di conseguenza, quasi 500.000 Euro ogni anno.  E saremmo in fondo solo a tre incairichi, lontanissimi dai 18 di Mastrapasqua.
 Se poi, infine vuole fare un dispetto a Paolo Baratta, presidente della Biennale - concorrente diretto con la Mostra del Cinema del Festival cinematografico romano che, ora, l'amico Francechini vuole anch'egli finanziare - che è anche presidente dell'Accademia Filarmonica, potrebbe annettere alle tre grandi istituzione una quarta, media per  grandezza, qual è la Accademia Filarmonica Romana.  E lì la fatica non dovrebbe essere enorme, giacchè nel consiglio direttivo siedono già  D'Amico, dall'Ongaro, Carli Ballola, consiglieri di amministrazione di Santa Cecilia, ed Accademici di ambedue le istituzioni sono poi Cagli e Panni. Insomma, sulla carta sono già fuse, basta  perfezionare l'annessione di diritto, con Fuortes a capo, ma senza compenso come fa da sempre Baratta, che comunque dalla Biennale di Venezia è ben pagato.

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