sabato 6 dicembre 2014

L'Accademia di danza di Roma nel pallone. E Giannini, il ministro, che fa?

La storia è nota. Dopo l'uscita di scena di Margherita Parrilla, direttrice per qualche secolo dell'Accademia romana, a seguito di irregolarità riscontrate, il Ministero ha nominato Bruno Carioti, già direttore del Conservatorio dell'Aquila e presidente della Conferenza dei direttori dei Conservatori, commissario dell'Accademia.  Carioti ha lavorato bene per un anno riportando la normalità in Accademia.
 Al termine dell'anno da commissario, viene sollecitato dal ministero ad indire le elezioni per il nuovo direttore. Carioti stila un regolamento, giacché non ne esisteva uno;  si fanno le elezioni ed egli, a seguito ed in virtù della  sua gestione da tutti apprezzata, viene eletto a larghissima maggioranza direttore dell'Accademia.
  La legge vuole che il Ministro prenda atto dei  risultati dell'elezione e ratifichi la nomina. In questo caso non è accaduto, perchè un professore battuto sonoramente, ma di professione ballerino, ha contestato quella elezione, avanzando che Carioti non è un ballerino nè un coreografo, dunque non può dirigere l'Accademia di Danza. E non contento della contestazione ha fatto ricorso al TAR, opponendo la medesima motivazione. Il TAR che naturalmente non ha un molto da fare, ha accettato il ricorso ed ha fissato l'udienza al prossimo 4 aprile, cioè fra cinque mesi. Nel frattempo?
 Nel frattempo  Carioti non è più commissario, essendo scaduto l'anno del commissariamento, ma non è ancora, dal punto di vista formale, direttore, perchè il Ministro ha preso in considerazione il ricorso del ballerino contestatore, per quel cavillo, e ha bloccato la nomina. Dunque, ad oggi, sebbene eletto a stragrande maggioranza, Carioti non è ancora direttore e l'Accademia non ha più il commissario e non ancora il direttore. Che fa allora l'Accademia da qui ad aprile? Ecco dove il ministro dorme.
 L'Accademia, a stragrande maggioranza, le chiede di intervenire per  risolvere questa anacronistica situazione, perché non può restare senza guida ancora per cinque mesi.
Perché il ministro o il capo dipartimento dell'AFAM, attraverso decreto, non chiariscono che la contestazione del ballerino non eletto non ha senso? E che la funzione di dirigente di una Accademia di danza può essere ricoperta onorevolmente ed efficacemente anche da un musicista, come del resto , meritoriamente, ha fatto Carioti in quest'anno di commissariamento e che non si può pensare che i ballerini devono essere amministrati  soltanto da ballerini, i musicisti  solo da musicisti, i politici da ladri a maneggioni, pardon, c'è sfuggito, come molti casi stanno dimostrando che accade?
 Per ora anche il Ministero, come il TAR, se la prende comoda.

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