lunedì 27 ottobre 2014

Il giglio magico di Matteo Renzi e le femmine

Non c'è mai un' eccezione. Quando è all'orizzonte una nuova nomina si sa già dove il premier andrà a pescare: innanzitutto tra le femmine. E, in linea di principio non ci dispiace visto che fino a non molti anni fa per cariche di vertice  si dovevano portare i pantaloni, perchè le gonne non davano affidamento. Oggi è il contrario. E poi è sempre un bel vedere, a giudicare dal successo che sta avendo dappertutto la ministra Boschi. Anche se a scapito di faccia d'angelo Madia.
Naturalmente  si tratta di brave ministre, che si danno tanto da fare, l'unico dubbio che ci viene  è che qualche volta non sono del tutto adeguate al compito, ma questo si potrebbe dire di altrettanti e forse più ministri con i pantaloni che sono, per giunta, anche sgradevoli da guardare.
 Non basta essere femmine. Renzi le femmine, preferite en tout cas ai maschi, se le va a scegliere fra quelle  che conosce o che si sono fatte conoscere da lui. E per questo si legge, accanto ai nome  delle possibili candidate  - nel caso più recente a ministro degli Esteri - 'amica di Renzi', 'sua fan' (estimatrice, sostenitrice). E tutte le altre femmine brave ed anche carine' ?Si dice che stiano aspettando tranquille che si esaurisca il giglio magico femminile del premier, per avanzare ciascuna la propria candidatura. Ora che ha fatto ministre  e capi di gabinetto ecc... tutte le donne che conosceva, nessuno pensa che  ricomincerà con i maschi, ma che proseguirà sulla scelta ' di genere' attingendo all'esterno del suo giglio magico.
 E la Leopolda?  Che fine ha fatto. Abbiamo appreso dalla bocca della Boschi che  da Leopolda c'erano 104 tavoli  attorno ai quali sedevano esperti e parlamentari  e cittadini a discutere dei vari problemi del nostro paese. Noi non siamo stati alla Leopolda, nè invitati ad andarci. però ci piacerebbe sapere se Leopolda aveva riservato un tavolo, almeno uno, a coloro che sono interessati alla cultura di questo paese. C'era un  tavolo? Se sì ci auguriamo che vi fosse seduto intorno nè Franceschini, nè Nastasi ma neanche Marino e Fuortes che vogliono rivolvere i problemi, cancellando del tutto  i loro portatori: c'è un problema all'Opera di Roma? mandiamo a casa orchestra e coro ed il problema è risolto una volta per tutte alla radice.
 Comunque su tale fronte ancora caldissimo, si annuncia una manifestazione nazionale di solidarietà ai 182 licenziati dell'Opera di Roma, da parte delle Fondazioni lirico-sinfoniche italiane, il prossimo 10 novembre a Piazza santi Apostoli a Roma.
 A proposito di Leopolda, fa riflettere il fatto che una rappresentanza dell'Orchestra dell'Opera di Roma non era a Firenze a suonargliele a Renzi,- sarebbe stato bello! - ma a Piazza san Giovanni sul palco della manifestazione CGIL.

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