giovedì 25 settembre 2014

Opera(di Roma) in fumo

Non poteva scegliere momento peggiore Aurelio Regina, ex presidente di Musica per Roma, ed ex vice di Confindustria per lanciare il suo nuovo sigaro toscano - egli a.d. di Manifatture Sigari Toscani - che, volendo onorare una delle eccellenze italiane e fare un gesto cortese nei confronti del suo ex ad di Musica per Roma, Fuortes, ha chiamato 'Opera'.
Ieri sera, a Villa Aurelia, ha  riunito 400 illustri ospiti, fra i quali c'era anche Letta Gianni  - dove non c'è e dove non c'entra? - che di Musica per Roma è consigliere di amministrazione, come lo è pure dell'Accademia di Santa cecilia e che all'Auditorium ha sua figlia e genero affidatari - a seguito di regolare gara d'appalto, ovvio - dei ristoranti e bar dell'Auditorium, per far assaggiare a tutti il nuovo prodotto della sua manifattura tabacchi, 'Opera', il sigaro toscano 'per eccellenza'.
Questo accadeva nelle stesse ore in cui l'Opera di Roma stava  letteralmente andando in fumo. Nella medesima serata, a dimostrare  che fuoco e fiamma, manco a dirlo, stavano  distruggendo l'Opera di Roma, Cremonesi, capo della Camera di commercio di Roma, mandava un segnale durissimo al Teatro della Capitale. Come potete pensare - diceva chiaro e tondo - che noi industriali  abbiamo ad  impegnare in futuro i nostri soldi nell'Opera? Avete mandato via Muti? Ora cosa pretendete? La distruzione dell'Opera di Roma è ormai in fase avanzata. Prima gli scioperi, poi la sovrintendenza che pensava di  vincere tenendo  duro e facendo la faccia cattiva invece che trattando;  a seguire l'addio di Muti, e, infine, le giornate convulse  del dopo Muti che mostrano  gli amministratori del Costanzi e del Campidoglio nel pallone. Non sanno più cosa fare, continuano a sperare - illusi - che con Muti il rapporto possa ricucirsi, mentre il teatro è completamente disgregato.
Adesso l'Opera se la stanno fumando, con un sigaro toscano.

Nessun commento:

Posta un commento