venerdì 25 luglio 2014

Tre cose tre vogliamo sapere da te. Che c'azzeccano Fiorella Mannoia e Caruso, i Google glass e Turandot., Fuortes e il risarcimento

Eh no, qualcuno deve spiegarci cosa c'entra Fiorella Mannoia con Caruso, visto che ha ricevuto, qualche giorno fa, il 'Premio Caruso' immortalato dalla telecamere di Rai Uno, con questa motivazione, letta dal sindaco e, probabilmente, non condivisa da alcuno: 'regina della canzone, ambasciatrice dell'arte e della cultura italiana nel mondo'. Una motivazione che,  se si toglie il particolare che la Mannoia è una cantante, potrebbe andar bene  per chiunque altro esporti prodotti italiani, come i pelati e l'olio di oliva extravergine. Tanto, sia in questo caso come in quello della Mannoia, il riferimento a Caruso è inesistente!
 Fuortes ha chiesto alle due sigle sindacali che stanno in questi giorni scioperando- vergognosamente! - di essere risarcito - il teatro non lui - del danno prodotto da tale sciopero. E' un atto dovuto, data la sconsideratezza dei sindacati nello scioperare. E il danno che ora ammonterebbe a 68.000 Euro circa, potrebbe aumentare fino a 300.000, nel caso lo sciopero  avesse a continuare, e che l'Opera  non venisse dichiarata fallita, per i danni anche futuri, sull'immagine del teatro e sui danni alla biglietteria anche per le prossime recite: ne restano ancora una dozzina. Ciò che però con comprendiamo nel comportamento di Fuortes è come mai abbia cambiato idea, rispetto ai primi giorni di sciopero, quando dichiarava che rispettava il sacrosanto diritto degli scioperanti che proseguono nella loro azione suicida.
 Di nuovo riflettori accesi sul Teatro Lirico di Cagliari, da quando è approdato Mauro Meli - ma si tratta di un ritorno - alla sovrintendenza. I giornali amici - e non sono pochi, specie quelli i cui critici il sovrintendente Meli invita a tenere conferenze o a scrivere per il programma di sala - inneggiano al nuovo corso del nuovo/vecchio sovrintendente, le cui tecniche di persuasione mediatica conosciamo bene, dati i suoi precedenti trascorsi cagliaritani.
 Ora, ha cominciato Il Sole, poi L'Espresso e il Corriere, scrivono della Turandot in cartellone, perchè nel corso della rappresentazione verranno sperimentati una decina - pari al numero degli spettatori?- di Google Glass, che non sappiamo bene cosa siano, che permetteranno a ciascuno di vedere della Turandot che si sta rappresentando quello che vuole, promuovendo tutti a registi casalinghi che si fanno la ropria Turandot.  Questa operazione servirebbe ad avvicinare nuovo pubblico all'Opera, dichiara Meli e i giornalisti la bevono.
 Caro Meli devi farci vedere un teatro efficiente, con una orchestra di qualità e senza  far debiti, come hai fatto la scorsa volta - anche se tu lo neghi di fronte a dio ed al mondo intero. A noi quegli occhialini, lo sappiamo già, ci fanno venire il mal di testa. Preferiamo guardare la scena con i  nostri occhi e ascoltare la musica.

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