sabato 28 giugno 2014

Giovanni Floris in RAI. Un caso con finale previsto

Parleremo di un caso che ha a che fare con la storia della musica ed ha protagonisti due personalità del massimo rilievo di detta storia: Georg Philipp Telemann e  Johann Sebastian Bach. A tal scopo ci corre l'obbligo di premettere che, a seguire, parleremo  di un caso di questi giorni che riguarda un onesto professionista televisivo che con i personaggi storici c'entra come il 'culo con le Quarantore', secondo un efficace detto toscano.
Telemann, uno dei musicisti più osannati e colti di ogni tempo, occupò vari incarichi, musicali s'intende, nel corso della sua esistenza: assai prestigioso quello di direttore musicale della città di Amburgo, per la quale egli provvedeva a scrivere opere per il teatro e musica strumentale, anche quella eseguita in pubblici ritrovi. Un giorno - si era nel 1722- venne a morire un musicista che occupava un posto di grande prestigio, non certamente pari al suo, ma comunque tale, e cioè quello di compositore della Chiesa di San Tommaso di Lipsia. Cosa fa il grande e furbo musicista?  Abbandona Amburgo e va a Lipsia a reclamare quel posto che gli spettava, perché glielo aveva promesso il vecchio maestro, a patto che però sposasse sua figlia. Telemann non l'aveva sposata quella genoveffa - un prezzo troppo caro da pagare! - ma alla  morte del titolare reclamava quel posto per sè. E ne aveva tutto il diritto per il gran suo nome. Perciò si fa fare il contratto, per lui molto favorevole, a Lipsia con un compenso di tutto rispetto. Nel frattempo da Amburgo continuavano a richiederne il ritorno. Telemann traccheggiò, fino a quando non ottenne da Amburgo un aumento di stipendio ed altri privilegi. Allora, fottendosene di Lipsia, fece ritorno ad Amburgo. Quel posto a Lipsia l'ottenne, superato un duro esame, Bach, al quale però si richiesero compiti più gravosi di quelli richiesti a Telemann, perchè la cittadina voleva lavare l'offesa recata da Telemann. Il caso di Telemann - signor 'Quarantore' secondo il detto toscano -  sembra assai simile a quello di Floris, -'culo' secondo il medesimo detto - il quale forte del suo nome e degli ascolti, avrebbe finto di essere vittima di una ipotetica epurazione da parte del capo del governo,  avrebbe poi avviato  'quasi finte' trattative con Mediaset e La7, e, poi, ottenuto quello che voleva ha accettato di restare alla Rai, che gli ha aumentato il compenso, invece che diminuirglielo come ha fatto con tutti gli altri, con la scusa che la sua trasmissione si allunga e che avrà come appendice una striscia quotidiana - come a pesare a suon di Euro ogni minuto in più di trasmissione.
 'Il culo e le Quarantore' serve solo a dire che tra Floris e Telemann corre la stessa distanza  che corre fra il giorno e la notte, non è perciò una frase offensiva della grande professionalità e creatività del grande conduttore televisivo.
N.B. Con il termine 'Quarantore' si indica l'esposizione del Sacramento durante la Quaresima, dunque quanto di più sacro al mondo.

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