giovedì 26 giugno 2014

Ci risiamo con la storia del soldi che garantiscono indipendenza

Sembra che con la Banca d'Italia, anche dopo l'intervento di Mario Draghi, il governo si sia imposto, considerando l'Istituto di vigilanza bancaria alla stregua degli altri istituti di controllo e garanzia e perciò soggetti alla rideterminazione dei compensi dei dirigenti. Anche per la Banca d'Italia essi non devono comunque superare il compenso massimo rappresentato da quello del Presidente della repubblica.
Ma per la stessa questione, si è aperto un altro capitolo , quello dell'Avvocatura dello Stato, i cui membri sono intorno alle 500 unità. Oltre allo stipendio annuo, che raggiunge già il compenso del Presidente della Repubblica, a ciascuno degli Avvocati chiamati a difendere lo Stato ogni volta che viene convocato per rispondere nelle aule di un tribunale, viene riconosciuto un ulteriore compenso che quindi porta il loro compenso complessivo annuo al di sopra del limite determinato da quello del Presidente della Repubblica. Il Governo non intende riconoscere ai componenti la schiera dell'Avvocatura dello Stato il compenso aggiuntivo. Anche loro vanteranno la necessità di riottenere tale compenso aggiuntivo a garanzia della loro indipendenza?
Il colmo dei colmi, però, si è raggiunto in un altro importante settore dell'organizzazione dello Stato, quello che riunisce i giudici contabili, ovvero la Corte dei Conti. S'è venuto a sapere , in questi giorni, che la Corte dei Conti che giustamente va a spulciare le carte dei tutti gli enti pubblici, per segnalare anomalie e sprechi, bene la corte dei Conti, nello volgere tale ruolo moralizzatore e di giustizia, si rivela spendacciona. Il suo bilancio annuo raggiunge infatti l'astronomica cifra di 313 milioni di Euro. Insomma anche alla Corte dei Conti si predica bene e si razzola male, come in tutti gli altri apparati statali che costituiscono la cosiddetta casta, dove a nessuno importa che il popolo 'soffre', loro continuano a spendere e spandere senza ritegno. E poi, questa montagna di soldi per un'azione che il più delle volte non va oltre la semplice segnalazione di anomalie contabili che restano tali, dunque INUTILI.
Anche la Corte dei Conti avanzerà, a giustificazione di tale faraonica spesa di gestione, la sua indipendenza di giudizio, purtroppo anche questa spesso calpestata, come dimostrano anche le recenti vicende giudiziarie riguardanti il Mose, nelle quali è finito anche un giudice della Corte dei Conti?

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