domenica 18 maggio 2014

Troppo disastrosa la Notte dei Musei per cantare vittoria

Tutti cantano vittoria all'indomani della 'Notte dei Musei', dimentichi delle polemiche non pretestuose della vigilia, degli scioperi dei custodi al Colosseo ed a Pompei, e del numero chiuso adottato per limitare lo scandalo internazionale, dei recenti crolli  del tetto alla Reggia di Caserta, ed anche a Pompei, delle esercitazioni militari segnalate, con immagini inequivocabili, da alcuni giornali, nella valle dei templi di Agrigento. Perciò vedere quelle immagini di Franceschini che, per cantare vittoria, si fa un autoscatto per la rete mostrando 1 Euro, che è il prezzo popolare per visitare  musei, siti archeologici, monumenti ed altro nella fatidica notte, viene davvero da piangere.
 Se ancora una volta gli italiani, ed anche gli stranieri che lo fanno da più tempo e con più convinzione di noi, hanno dimostrato l'interesse per il nostro belpaese, facendo file interminabili davanti agli ingressi dei musei aperti, il Ministro piuttosto che cantare vittoria,  faccia tornare almeno un'altra volta nel corso dell'anno la 'Notte dei Musei', e dimostri ai cittadini che torneranno a visitarli - potrebbero essere in taluni casi gli stessi che approfittano del prezzo popolare d'ingresso - che qualcosa è stato fatto nel frattempo: magari tetti riparati, più custodi per non vietare l'ingresso a tutti quelli che lo desiderano, ridurre le file con sistemi praticati in tutto il mondo - si informi in uno dei suoi prossimi viaggi all'estero. Insomma dimostri a distanza di sei mesi fra una 'Notte' e l'altra che qualcosa si muove. Altrimenti sarà come tutti gli altri suoi predecessori,  intronati al Collegio romano per volontà del capo, assolutamente inadatti a quella poltrona, oltre che incapaci ed incompetenti. Da poco dopo il suo insediamento, egli va dicendo che per Pompei i soldi ci sono; per il Colosseo i lavori sono per fortuna iniziati ( e non per merito suo!); ci sono i soldi anche per Caserta; insomma che quel che mancava, cioè i soldi, ora ci sono; allora che aspetta a cominciare i lavori e a dimostrarci non a parole soltanto che il suo ministero è - come va dicendo - il più importante  del nostro paese e quello al quale l'attuale gabinetto Renzi  rivolge una particolare attenzione?

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