venerdì 9 maggio 2014

Letto sulla stampa. Chi canta fuori dal coro? Premio Guido Carli

Oggi  sul Giornale, con il quale ho avuto l'opportunità di collaborare nel settore musicale per un decennio, ricco di soddisfazioni, leggo una aggiunta capziosa sotto la testata ' Da quaranta anni fuori dal coro', e ne sono incuriosito. L'ho comprato perché volevo rileggere l'intervista, anticipata stamattina a Radio 3,  a Jean Claire -  incuriosito anche dall'omonimia con un musicologo gregorianista di Solesmes, mio carissimo amico - noto critico d'arte, che canta, come ha sempre fatto fuori dal coro, da ogni coro, il quale sostiene che l'arte di oggi, contemporanea cosiddetta, specie  la pittura è diventata mercato, non aspira più al sacro, non inteso,banalmente, come  religione. E per spiegare meglio il suo pensiero il noto critico intervistato da Luca Beatrice,  ricorda che nella Biennale veneziana nella quale il Vaticano ha avuto per la prima volta un suo padiglione, lo spettacolo non era entusiasmante, anzi era proprio avvilente; e che la Santa sede avrebbe fatto meglio ad esporre  i suoi capolavori passati, quelli sì ispirati al senso del sacro.
 E poi  richiudendo il giornale c'è capitata di nuovo sotto gli occhi quella scritta ' da quarant'anni fuori dal coro'. Sì è vero, ma per cantare in un altro coro. Non sappiamo se meglio del primo.
 Sul Messaggero, invece, leggiamo della consegna del premio che porta il nome dell'ex governatore  della Banca d'Italia, Guido Carli, organizzato dall'omonima fondazione presieduta da Romana Liuzzo,  signora dei salotti romani, giornalista prima in forza a Repubblica, e da qualche anno passata a Panorama. Il premio va a personalità che si sono segnalate nei vari campi, dal giornalismo alla cultura ecc.. Presidente della giuria del premio è Letta, Gianni inutile lo si dica, fra i giurati c'è anche Barbarella Palombelli . Fra i premiati , come del resto nella giuria, a cominciare dal presidente  e dalla Liuzzo, c'è parecchia Mediaset. In alcuni casi, come in quello di Confalonieri, il premio era meritatissimo, ma in altri no, come nel caso di Alfonso Signorini che  per Gianni Letta,  l'ha meritato per il giornalismo. Vuol dire allora che nelle attribuzioni potrebbero aver sbagliato settore di appartenenza, se proprio oggi abbiamo letto un infame servizio, uscito su CHI, il giornale di Signorini e di Mediaset, nel quale si getta fango sull'ex signora Berlusconi, che avrebbe richiesto per chiudere la partita matrimoniale appena 540 milioni di Euro - esagerata di una Veronica!.
 La quale signora, non ancora divorziata, secondo le nostre informazioni, viene ritratta un pò appesantita e bisognosa di consigli, se non addirittura delle mani e dei ferri, di un bravo chirurgo plastico. Ecco il signorile giornalismo dell'Alfonso che Gianni Letta, Romana Liuzzo e Barbarella Palombelli hanno voluto premiare.

Nessun commento:

Posta un commento