lunedì 26 maggio 2014

L'arte salvata dagli italiani è diversa quando la salvano gli stranieri

Leggiamo sull'inserto 'domenicale' del Sole 24 Ore della presentazione, nei prosismi giorni, in più città d'Italia di un libro scritto da Robert Edsel e pubblicato da Sperling & Kupfer, dal titolo 'Monuments Man:Missione Italia.La sfida per salvare i tesori dell'arte trafugati dai nazisti'. Bel libro si racconta dello speciale corpo americano MFAA, che sbarcò in Italia, a seguito delle truppe alleate nel 1943 ( luglio) restandovi fino alla primavera del 1945, con il preciso compito di 'salvaguardare le nostre opere d'arte dalla furia della guerra e dalla bramosia dei nazisti', scrive testualmente Marco Carminati. La vicenda è nota, esiste in Italia anche un 'Premio Rotondi' - intitolato ad uno dei più noti 'monuments man' italiano e istituito da Salvatore Giannella per premiare coloro che in tale opera di salvataggio si distinguono ogni giorno, per sottrarre l'arte dalla barbarie dell'indifferenza e dall'incuria dei nostri governanti. Perchè Salvatore Giannella? Perchè il noto giornalista all'argomento ha dedicato molte sue illuminate energie e nello stesso tempo, proprio nelle scorse settimane, ha licenziato un volume, presso Chiarelettere, intitolato 'Operazione salvataggio.Gli eroi sconosciuti che hanno salvato l'arte dalle guerre'. Ora, in occasione di tale giro promozionale dell'autore inglese nei prossimi giorni, forse sarebbe stato opportuno affiancargli la presentazione dell'analoga ricerca italiana, quella di Giannella. Ma ciò che stupisce di più è la miopia dell'autore dell'articolo del Sole 24 Ore, Marco Carminati, al quale neppure per un attimo passa per la testa l'opportunità - questa colpevole!- di citare il bel volume di Giannella, uscito proprio nei  giorni scorsi. Italian style?

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