martedì 20 maggio 2014

Giovanni Floris e Angela Buttiglione. Due casi della medesima RAI sprecona

Giovanni Floris, il camminatore instancabile di Ballarò, si è risentito quando ha avuto davanti a sè Renzi che gli diceva essere giunto il tempo di qualche sacrificio anche in Rai, visto che tutto il paese stringe la cinghia e molti  altri settori,  privilegiati, qualche sacrifico sono chiamati a farlo, o l'hanno già fatto.  Non crede che la richiesta di sacrifici alla Rai, favorisca Mediaset - gli ha chiesto, malandrino, ma non del tutto disinteressato  il Floris?  Se Gubitosi non riesce a trovare i soldi che il governo gli chiede di girargli,  dovrà necessariamente mettere mano a tagli per compensi. Anche di Floris, perchè no? Perchè il nostro camminatore, quando il suo programma ha cominciato ad avere successo, per il suo alto senso di appartenenza a mamma Rai, ne è uscito e si è fatto fare un  contratto di collaborazione, molto più remunerativo (400.000 Euro circa o forse anche più)  per tutto il tempo che farà su e giù per Ballarò. Con la clausola che, alla fine del programma, rientrerà in Rai come dipendente.  Che dire? Che anche Floris il suo orticello sa coltivarselo, e di mamma Rai se ne fotte, come dimostra la sua uscita e la clausola che lo riammetterà.
 Anni fa, non molti, ci colpi leggere sui giornali dell'uscita dalla Rai di Angela Buttiglione, sorella del grande filosof, che in questi giorni  e tornato agli onori della cronaca per il disciolto, anzi scomparso, patrimonio immobiliare dell'ex DC.
 Angela Buttiglione,  direttore generale Mauro Masi, altra bella persona e manager integerrimo, ottenne dalla Rai una buonuscita di 1.000.000 di Euro circa. Sì avete letto giusto. Era il 2010. Si pagava lei che ne usciva da direttrice della TGR e si pagava anche il legame di sangue con il fratello filosofo, noto esponente politico in quota Berlusconi?  Masi, che  le concesse tale principesca buonuscita, è stato successivamente indagato dalla Corte dei Conti per DANNO ERARIALE.
Ma ci colpì leggere anche che la buonuscita così corposa era dovuta ad un patto sottoscritto dalla Buttiglione con la Rai, munifica, all'atto della sua pensione: il patto di non danneggiarla, passando al nemico che, prontissimo, l'avrebbe  accolta  a braccia aperte, dati i suoi straordinari trascorsi giornalistici. Questo non poteva farlo, seppur tentata da mille proposte.
Ci venne da pensare, malignamente, che quella buonuscita la Buttiglione la meritava per il fatto che FINALMENTE andava via dalla Rai, la quale certamente non avrebbe sofferto la sua assenza, e dalla quale non sarebbe potuta essere, nel caso, più danneggiata.
 Dell'Angela non si è mai più sentito parlare; mentre, invece,   ora sbraita rabbioso  Floris per paura  di perdere quel suo privilegio economico e contrattuale.

Nessun commento:

Posta un commento