giovedì 10 aprile 2014

Indignati. Toponomastica sudamericana. L'ex cavaliere disarcionato

Sì siamo indignati,  colpa della lettura giornaliera dei giornali. Su 'La Stampa', il cui direttore si dà prossimamente in partenza per Milano, per volere dell'Elkan, leggiamo che ad alcuni manager - poveretti! - starebbero per decurtare lo stipendio di 65.000 Euro, la notizia ci sconvolge più di quella che tempo fa dava per certa una decurtazione delle pensioni al di sopra dei 25.000 Euro lordi. Che hanno da lamentarsi i pensionati che neanche lavorano? Quei poveri manager da oltre 300.000  Euro l'anno dovranno accontentarsi di 238.000 Euro, capito? Mentre non si riesce ancora a capire che, prima di far far fare sacrifici a chi sacrifici ne ha fatti sempre e non può farne più altrimenti farebbero un enorme favore 'collettivo' alle pompe funebri, devono essere tagliati tutti i privilegi, TUT-TIIIII !  Abbiamo letto nei giorni scorsi che mentre a tutti gli impiegati del pubblico impiego era stata tagliata la contingenza che adeguava i loro stipendi all'aumento del costo della vita, ci sono categorie intere di superimpiegati, nei vari settori, come la magistratura, in cui l'adeguamento  è sempre stato fatto.
Non è possibile sentirsi ancora dire, o leggere sui giornali che  sulla Corte Costituzionale , come anche sui massimi dirigenti di Camera e Senato e di altri organi  cosiddetti 'costituzionali' che invece sono 'anticostituzionali' nessuno può intervenire. Ma che cazzo dite?
 Siamo indignati anche quando leggiamo che il sindaco Marino, che in gioventù nella sua stanza ha sempre avuto una gigantografia di Enrico Berlinguer - chissenefrega!; noi l'avevamo di Johann Sebastian Bach - ha proposto di intitolare una strada dalle parti di via delle Botteghe oscure, nel cuore di Roma, all'ex segretario del PCI, contro il quale - sia ben chiaro - noi non abbiamo nessun risentimento. Solo che non possiamo accettare che con quella intitolata a Berlinguer salgano a due le strade centralissime della Roma  antica intitolata a due personalità politiche , mentre De Chirico o  Pasolini, tanto per fare qualche nome, hanno avuto l'onore di una strada nella più lontana periferia. Che il sindaco Petroselli sia stato fra i più amati della capitale, o che Berlinguer sia stato uno degli uomini politici più importanti ed anche integerrimi del nostro paese - perciò merce rarissima - non ne fanno, in prima istanza, dei  padri della patria e glorie nazionali e comunque meritevoli automaticamente di una intitolazione, per giunta nel cuore della Roma storica.  Una strada intitolata a Berlinguer o a Petroselli dalle parti in cui c'è via De Chirico, sarebbe stato un grande onore per i due come per chiunque altro. E De Chirico avrebbe sopportato, senza protestare.
 Dulcis in fundo, in verità  dolce non tanto. Oggi c'è stata l'udienza per  la decisione del tribunale di Milano sull'esecuzione della sentenza di condanna di Berlusconi: servizi sociali o arresti domiciliari. Berlusconi si proclama vittima di giudici che ce l'hanno con lui. Lui sa bene che le sentenze si possono comprare; qualche tribunale l'ha pure detto solennemente e per questo condannato i compratori in sua( di Berlusconi)vece; chi scrive lo sa bene perchè vittima di una di tali sentenze riguardanti un'azienda del cav( ex), evidentemente comprata e contro la quale ha fatto ricorso al superiore organo di giudizio. Ora tocca a lui osservare la sentenza che lo riguarda. Faccia il cittadino normale per una volta,  giacchè molto spesso si è aggiustato  le leggi  a proprio favore. In fondo nove mesi non son lunghi da passare.

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