sabato 29 marzo 2014

Marino, Pivetti, Cutaia

Si è risentito il sindaco Marino, perché non preso in considerazione dal cerimoniale  della visita presidenziale di Obama. Niente sindaco, neanche al Colosseo, dove ci teneva davvero (A proposito di Colosseo, quell'inefffabile di Gasaprri,  ha ripreso il presidente USA che ha detto che il Colosseo era più grande  di un grande campo di baseball, ed ha detto :'se Berlusconi avesse detto che somigliava  ad un campo di calcio tutti avremmo reagito male. Sì. Il fatto è che Berlusconi non avrebbe mai fatto quel paragone, perchè lui in visita in una città che non conosce, non va a visitare i monumenti, semmai va a visitare Noemi, ed altre monumenti simili, in carne ed ossa). E lui non ci sta, al punto che pur di farsi vedere lo va a salutare all'aeroporto di Fiumicino, alla partenza da Roma. Per mostrare a tutti che Marino esiste - perchè i Romani hanno molti dubbi della sua esistenza, giacché conoscono solo un manichino che gli somiglia, con fascia tricolore  che si materializza nelle occasioni di rappresentanza - è andato a salutarlo, ha ricordato al presidente che lui ha lavorato in America, e chissenefrega, l'ha inviato a visitare Roma il prossimo giugno, per i 70 anni della Liberazione. Obama gli avrebbe fatto una mezza promessa. E Marino è soddisfatto. Mentre non lo siamo di lui, per le condizioni pessime in cui ha ridotto la città ed anche per mille altri pasticci. Come per il caso di
Cutaia all'Argentina, nominato direttore da un mese circa o poco più ed ora dimesso, perchè incompatibile secondo il Ministero di Franceschini, mentre compatibile lo era quando era di Bray, ma allora come ora aveva gli stessi dirigenti, Nastasi e  Recchia, richiesti di pareri tecnici ed accordati.
 Cutaia  lavorava al Ministero ed ora non può dirigere l'Argentina, manda a dire Franceschini al teatro. Forse lo fa dire allo stesso Nastasi che prima aveva detto che poteva andare all'Argentina. Ma perchè non lo cambia il suo direttore generale? Nastasi è una specie di Marzullo, che è quello che è, ma che nessuno riesce a rimuovere da Rai Uno, seppure avvolto dalle notturne nebbie televisive.
 ma c'è qualcosa di assai curioso in questo voltafaccia del Ministero. Il ministro Franceschini manda a dire a Marino, meglio al suo assessore alla cultura, cioè alla Barca - ma potremmo anche dire alla Commissione cultura del Comune, presieduta dalla sua  donna, Michela Di Biase - che Cutaia è incompatibile. A lei lo avrò detto prima, lei gli avrà fatto presente che stava per succedere un quarantotto, ma lui irremovibile, benchè inamovibile nel suo letto d'ospedale per infarto (per fortuna superato) non ha ceduto. Quando si dice: i casi della vita.
 Al tempo della formazione del gabinetto Marino, Michela Di Biase era in predicato per l'Assessorato della Cultura - allora non si sapeva che il suo compagno, Franceschini, sarebbe diventato ministro proprio di quel dicastero. Col senno di poi, visto che si parla di rimpasto, non sarebbe opportuno che al posto della Barca - che ha fatto acqua ogni volta che si mossa - non potrebbe andare la Di Biase? Risparmieremmo tempo e soldi,  senza nè telefonate nè dispacci cartacei, perchè le comunicazioni del ministro al sindaco Marino arriverebbero brevi manu,  da Franceschini alla sua compagna Di Biase.
 La nomina di Pivetti alla Camera andò così, come ha raccontato l'interessata che ora fa l'imprenditrice e porta in Cina  prodotti e produttori italiani, ma prima ha fatto la showgirl, l'opinionista televisiva ed anche l'ex presidente della camera con tanto di segreteria e privilegi. Non dimentichiamocelo. Lei era a Milano - come poteva una ragazza qualunque, diciamo anche senza arte nè parte, sebbene eletta nella Lega, per via di genitori leghisti  e legati al Boss Bossi- in macchina , guidava quando viene raggiunta a una telefonata del Bossi:' mi sa che   devi fare la presidente della Camera. Perchè il candidato Speroni è stato scartato per le sue camice  troppo colorate (ed anche troppo cafone, per un presidnete della Camera); Maroni, sibito dopo Speroni preferisce un Ministero, quello dell'interno, ed allora siccome nessuno la vuole questa presidenza tocca a te. Ecco, signori in quali mani siamo!
 E poi i politici, con la faccia come il culo che tutti gli riconosciamo se la prendono con Papa Francesco che li ha bacchettati. Ma come si permette? Lui si  può permettere, perché quel discorso gliel'ha dettato parola per parola lo Spirito santo, a nome di tutti gli italiani.

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