domenica 9 febbraio 2014

Nastasi lo smemorato. Muti e Abbado, ancora fratelli

Chi glielo ha chiesto? Nastasi senza essere interrogato - 'excusatio non petita, accusatio manifesta', dicevano i latini - precisa,  a Valerio Cappelli sul 'Corriere' di oggi, che l'Orchestra Cherubini riceve dal ministero identico contributo dell'Orchestra Mozart, cioè 300.000 Euro.  Come a dire, non c'è mai stato nessun occhio di riguardo o preferenza per l'una o l'altra orchestra, naturalmente sempre a favore di quella di Muti, la Cherubini. Falso! Oggi è così, ma non lo è stato sempre. In anni passati, la Cherubini  veniva finanziata con ben altri soldi, anche con il contributo di ARCUS, mentre la Mozart prendeva, quando le prendeva, le briciole che cadevano dalla tavola del Ministero, imbandita per Nastasi e soci. Oggi la Mozart è in grave difficoltà, semplicemente perchè la sua esistenza era troppo legata ad Abbado, alla cui morte - ma il dramma si presentò già in tutta la sua tragicità,  al ricomparire in maniera violenta della sua malattia - una  sentenza di chiusura definitiva sembrerebbe pendere anche sulla testa della povera 'Mozart'. Insomma  data la instabilità di questi organismi non è automatico che 'morto un direttore se ne fa un altro' come avviene in ben altri ambienti, dove  immediatamente sostituiscono il defunto regnante, e non è raro che il sostituto sia migliore del sostituito.
 La notizia di oggi è che Muti dirigerà, il prossimo 30 giugno, un concerto in ricordo di Claudio Abbado, a Ravenna, nel festival di sua (di Muti) moglie Cristina, il Ravenna Festival, mettendo inseme  la Cherubini e la Mozart, come del resto aveva lasciato fare ad Abbado qualche anno fa quando gli aveva imprestato la sua Cherubini per il 'Te Deum' di Berlioz.
 Possiamo parlare in tutta sincerità, senza inutili pudori , come richiederebbe, secondo un galateo di maniera, la memoria del defunto direttore? Se questo fair play i due direttori l'avessero mostrato da sempre, se ne sarebbe avvantaggiata la vita musicale e i giovani componenti delle due compagini orchestrali, ma anche i giornali, almeno i più idioti - che sono la maggioranza -  che non avrebbero più avuto giustificazione alcuna per il tempo perso a ricamare sopra  le invidiuzze dei due.
 Ai quali, senza mezzi termini,  va  detto che quel loro slancio verso i giovani, avrebbero deivuto indirizzarlo anche altrove,  spingendoli  a  salire almeno una volta, sul podio, ad esempio, dell'Orchestra 'Verdi', la gloriosa orchestra di Milano ( che sia Abbado che Muti conoscevano bene!) fondata da Delman, negli anni  duri che ha attraversato in passato. I giovani della 'Verdi' erano forse diversi da quelli della Cherubini e della Mozart? Nessuno dei due  può avere alcuna giustificazione.
 E, infine, andiamo fino in fondo:  non sarebbe stato opportuno che sia Muti che Abbado  lavorassero con le due orchestre giovanili sempre e solo GRATUITAMENTE? Forse che quei compensi erano indispensabili alla sopravvivenza?  Non sappiamo se qualche volta l'abbiano fatto. Se sì, siamo contenti e riconoscenti. Ma certamente non l'hanno fatto sempre, come ci convincono due notizie che riguardano rispettivamente l'uno e l'altro e che  ci sono rimaste impresse - negativamente - nella memoria.
A Roma Muti diresse un concerto al Senato alcuni anni fa. Era a Vienna per le 'Nozze' mozartiane, un aereo privato lo prelevò condusse a Roma e lo riportò a Vienna. Si scrisse che quel concerto costò la bellezza di 300.000 Euro. Una bella sommetta! Andò  all'orchestra ed a sostenere le spese?
Sempre alcuni anni fa - lo scrisse L'Unità - Abbado diresse a Bologna i 'Brandeburghesi' e il  suo cachet era di 100.000 Euro.
 Ciò non ci impedisce di riconoscere ad Abbado il nobile gesto di devolvere alla Scuola di Musica di Fiesole il suo vitalizio di senatore a vita, sebbene giunto quando ormai le  sue condizioni di salute facevano temere  il peggio.

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