venerdì 6 dicembre 2013

Un mestiere alla volta

Alla vigilia delle primarie del PD, per eleggere il segretario del partito, uno dei tre aspiranti alla segreteria e cioè Cuperlo, riferendosi a Renzi, che ogni tanto lancia frecciatine agli altri due candidati, ha detto chiaro e tondo: e poi Renzi deve dirci  quanto prima cosa intende fare, perchè non può fare contemporaneamente, se vincerà le primarie, il segretario del partito ed il sindaco di Firenze, in quanto ciò vorrebbe dire non rispettare nessuno dei due incarichi e fare ambedue con la mano sinistra, come si dice. Cuperlo ha ragione: i conflitti di interesse in ogni ambito sono infiniti in Italia, molto più che in ogni altro paese, e sembra che nessuno se ne prende carico. In uno dei nostri post, in questo blog, di qualche settimana fa ne abbiamo offerto un campionario eloquente. Ma  a nulla sembra essere servito, per quanto  diversi doppi o tripli incarichi , al di là del merito e della moralità del comportamento, sono in contrasto con la legge che regola l'attività dei dipendenti pubblici. Ma anche perchè alcuni di questi doppi e tripli incarichi vengono attribuiti ad occhi chiusi, semplicemente per compensare qualcuno per i servigi resi, oppure perchè si vuole mettere le mani su un posto di potere, attraverso prestanomi. Il merito, le capacità. le competenze  non sono prese in considerazione in questi casi.
 Vogliamo vedere uno di questi casi, estraneo all'elenco che abbiamo già prodotto nel nostro precedente post, al quale facevamo riferimento, quello di Cesare Mazzonis, direttore artistico dell'Orchestra nazionale della Rai di Torino e della Accademia Filarmonica Romana,? Appena giunto a Roma - in realtà per lui si tratta di un ritorno- chiama per la serata inaugurale ad accompagnare Angela Hewitt, l'Orchestra nazionale della Rai di Torino, a ranghi ridotti. Chiama cioè la 'sua orchestra, mentre lì avrebbe potuto essere invitata un'altra compagine strumentale  italiana.. Così facendo si restringono  sempre più le possibilità di esercizio della professione per tanti solisti ed ensembles che non appartengono al giro di potere in auge. Mazzonis che farà a Roma?  Molte cose, si presume, fra le quali cercare altre opportunità di lavoro per la sua orchestra. E le altre orchestre italiane? Andranno a farsi fottere, perchè Mazzonis ad esse preferirà sempre quella sua torinese, e in tale scelta non sarà solo perchè  avrà al suo fianco il sovrintendente dell'Orchestra Rai di Torino che, pura coincidenza, è anche  nel comitato artistico della Accademia Filarmonica Romana.

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