mercoledì 18 dicembre 2013

Battistelli all'Opera : nomina di alto profilo e bassa dedizione

Il ministro Bray è orgoglioso di aver nominato nel consiglio di amministrazione del Teatro dell'Opera di Roma il compositore Giorgio Battistelli e un rampollo di Fabiano Fabiani, che viene da Banca Intesa - come ti sbagli, parlando del rampollo? - perchè si tratta, secondo Bray, di nomina di 'alto profilo'.
A noi interessa ovviamente Battistelli, compositore d'opera 'da film' o da' romanzi celebri' o 'cause verdi' ( vedi la prossima CO2 attesa alla Scala per l'Expo 2015, da un testo di Al Gore - se ricordiamo bene).
Giorgio Battistelli, è  accademico di Santa Cecilia, è stato antagonista sconfitto da Cagli nelle ultime elezioni a presidente; di lui - come  si legge in alcune lettere indirizzate all'Accademia di Santa Cecilia, Cagli avrebbe detto  incapace 'di organizzare neanche un concerto'. Giudizio durissimo, perchè forse neanche Cagli, di formazione letteraria, sarebbe in grado di fare ciò che rimprovera a Battistelli,  come di valutarne la riuscita. Comunque noi riferiamo il giudizio di  Cagli che, quand'anche disistimassimo del tutto Battistelli, non condividiamo; perchè, almeno, Battistelli la musica sa dove è di casa. In verità anche Battistelli aveva espresso analogo giudizio su un direttore artistico dell'Opera di qualche anno fa, all'oscuro del grande repertorio - e in ciò aveva ragione.
Ora,  ci spiace dirlo, tutto l'entusiasmo di Bray noi non lo condividiamo per la nomina  di Battistelli, l'ennesima. Sì, è vero: Battistelli è musicista, la sua produzione riguarda prevalentemente il teatro musicale, sebbene  abbia cannibalizzato il più delle volte  invenzioni altrui, in prevalenza film di successo ( Germi, De Sica, Fellini, Pasolini), e, perciò, ha titolo e diritto a sedere nel CDA dell'Opera, con molto più onore di Cisnetto  o di Maite Bulgari, per esemplificare, e di quella pletora di burocrati capitolini (staremo a vedere chi ci metterà la Regione ed il Comune, Zingaretti e Marino per intenderci) infilati da Alemanno. Non condividiamo però  il fatto che queste nomine  vengano desunte da un carnet di papabili - uno per ogni partito - al quale attingere, scegliere, quando arriva il turno di questo o quello.   Da un certo punto di vista, sia chiaro che, date le enormi competenze di Nastasi , consigliere di Bray,  è meglio Battistelli a Roma che la Crivellenti  sovrintendente a Cagliari, incinta e quasi subito in maternità (almeno ha limitato i danni, per godersi la maternità!) suggerita al sindaco da Nastasi, al quale l'aveva suggerita Letta zio.
 Però si vede che Bray è completamente estraneo al mondo musicale o del teatro, per il quale deve ricorrere al consiglio, non disinteressato, della volpe Nastasi che immancabilmente toppa, ogni volta che propone qualcuno o qualcosa. Perchè Bray non impone determinate regole, come, ad esempio, quella che chi dirige un teatro non può presentarsi anche in cartellone, e, cosa ancora più importante,  non può collezionare incarichi su incarichi, perchè non ne fa bene nessuno, e, nel migliore dei casi, lui fa il capobastone che dispensa regali e favori ai servi, che fa lavorare.
Ora Battistelli non è nè il sovrintendente, nè, soprattutto, il direttore artistico dell'Opera, nè lo sarà finchè c'è Muti. Il quale vuole al suo fianco l'Alessio Vlad, figlio di Roman, mentre non si oppone all'affogamento di Catello De Martino,  come racconta  la cronaca di queste ultime settimane.
Battistelli é un semplice consigliere d'amministrazione. Se fosse sovrintendente o direttore artistico avremmo da temere, in quanto Battistelli ha già dato una brutta prova della sua direzione artistica, quando all'Arena di Verona, voleva trasformare il palcoscenico più popolare del mondo  nella 'Biennale teatro'. Non ci riuscì  soltanto perchè abbandonò prima il campo, ma fece in tempo a dare il regalino a tanti suoi amici compositori - ed anche a qualche nemico da tenere buono - con delle variazioni sui temi dell'opera italiana del grande repertorio verdiano.
 La cosa, perciò, che più rimproveriamo a Bray è il non aver considerato che Battistelli, che vuol tenere comunque un piede a Roma, nonostante l'amara sconfitta a Santa Cecilia,  prima ancora di essere nominato consigliere, era già... prendere nota:
- Direttore artistico Orchestra Toscana
-Presidente Società di Concerti 'Barattelli' - L'Aquila, che ha dato in dote, per la direzione artistica, al fido Guido Barbieri, direttore artistico e critico musicale
- Compositore abbastanza attivo in campo operistico  o pseudo operistico.
 -Compositore residente al San Carlo di Napoli (almeno fino a quando non lo abbiamo perso di vista)
 -membro di  ancor altri comitati artistici od altro (ci sembra anche della Scuola di Musica di Fiesole).
- ed ora Consigliere di amministrazione dell'Opera di Roma. La massoneria in questo non c'entra.
Ci vuole spiegare il ministro, quando Battistelli troverà il tempo per fare anche l'amore?

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