martedì 12 novembre 2013

Il cardinale bartolucci scrive agli accademici di santa cecilia il 26 giugno 2013

Lettera aperta ai colleghi Accademici di Santa Cecilia
Il canto gregoriano, base della grande civiltà musicale dell'Occidente, la polifonia sacra e profana, le prime espressioni dell'opera in musica, l'oratorio sacro che da Carissimi approda a Refice e a Perosi fanno parte di quella grande tradizione musicale romana alla quale io ho potuto dare il mio modesto contributo. Le maggiori istituzioni che nei secoli hanno valorizzato e trasmesso questa tradizione sono la cappella Musicale Pontificia (Sistina) e la Congregazione dei musici, poi Accademia di S. Cecilia. Purtroppo, da oltre due decenni la tradizione musicale romana è totalmente trascurata dalle Istituzioni locali, in primis dall'Accademia la quale dovrebbe riservare una parte dei suoi programmi allo studio e all'esecuzione delle composizioni di questa tradizione della quale peraltro si vanta nei messaggi promozionali relativi alle proprie attività concertistiche dove spesso appare il volto di Palestrina, principe della musica. Basterà ricordare tra le tante omissioni, l'indifferenza riservata all'anniversario della nascita di Carissimi. Notevole spazio alla polifonia veniva dato dall'Accademia negli anni '60 quando la Cappella Sistina da me diretta era presente annualmente nella stagione dei Concerti. Successivamente, per non doversi avvalere di una istituzione esterna si pensò a ragione di far eseguire il repertorio polifonico al Coro dell'Accademia e io stesso per molto tempo ne ho curato settimanalmente la preparazione in vista di importanti esecuzioni in ltalia e all'estero. Accanto a questo impegno ho potuto prestare il mio contributo - spesso gratuitamente - in diverse occasioni nelle quali l'Accademia ha voluto presentare miei lavori sinfonico corali. Il tutto ad indicare quanto grande sia stata la mia affezione per il prestigio di una Istituzione che viveva in un clima di condivisione, collaborazione e confronto tra gli Accademici. Per quanto mi riguarda figuro tra di essi come compositore ma l'Accademia non ha più ravvisato l'opportunità di programmare niente di mio, né volle salutare con un semplice e formale biglietto di congratulazioni la mia nomina a cardinale che non per me ma per l’Istituzione avrebbe dovuto essere di vanto ed orgoglio! Confesso che mi avrebbe fatto piacere poter condividere con voi tale evento del tutto inatteso. Questa assenza di attenzione, ai limiti del dispregio, contrasta con le reiterate e spontanee promesse di inserire mie musiche nella programmazione, espresse più volte nell'ultimo decennio con forte impegno a me o ai miei collaboratori, specialmente in occasione delle elezioni per il rinnovo della carica di Presidente... A 96 anni e come Accademico più anziano di nomina - nel 2015 saranno 50 anni - mi sento in dovere di esternare a voi queste considerazioni personali con le quali non desidero tanto lamentare il trattamento a me riservato del quale poco mi importa, quanto invitarvi a una seria riflessione sul futuro dell'Istituzione di cui tutti e ciascuno di noi siamo parte essenziale. Con rammarico noto che diversi colleghi non prendono parte, forse per disaffezione, alle votazioni, che lo spirito di condivisione del quale accennavo poco sopra è da tempo sparito, che fra le proposte di nuovi accademici appaiono a volte nomi del tutto inappropriati, e che non è più possibile discutere della programmazione la quale ci viene comunicata senza poter esprimere alcun parere. Profondo disagio mi è stato manifestato da vari colleghi anche per le recenti votazioni del Consiglio di Amministrazione tenutesi per alzata di mano e non a scrutinio segreto. Non è questo lo spirito di una Istituzione che dovrebbe tenere in massima considerazione il corpo degli Accademici, ma solo con l'impegno di tutti sarà forse possibile sanare una situazione che molti non ritengono più compatibile con la storia e le peculiarità dell'Accademia di Santa Cecilia. Con i migliori auguri.
                                                                                                                          Domenico Bartolucci




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