domenica 27 ottobre 2013

Mysterium di Rota è un oratorio

Il Teatro San Carlo di Napoli ha presentato  un noto brano sinfonico corale di Nino Rota, 'Mysterium', per soli coro ed orchestra, composto nel 1962, per la 'Pro Civitate cristiana' di Assisi e lì eseguito sotto la direzione di Armando Renzi - esiste una registrazione discografica della CAM;  me ne fu regalata una copia dal compositore.
 Paolo  Isotta, sul Corriere di ieri,  inneggia alla bellezza di tale opera, ed alla sua profondità di contenuto, come si rileva dal bellissimo testo, in latino, messo insieme con Vinci Verginelli, e  tratto da numerose fonti, fra cui anche la patristica cristiana. Fra tutti il più coinvolgente e commovente anche per l' affascinante veste musicale è l'Unum panem frangimus, un testo di S.Ignazio di Antiochia, cantato dal coro misto e da un coro di voci bianche; un brano a noi particolarmente caro perchè, dietro nostra richiesta, Rota ne aveva approntato una versione per voci pari con accompagnamento di organo che avemmo il piacere e l'onore di dirigere nella Basilica della Quercia (Viterbo), alla presenza dell'autore. Fu proprio in quell'occasione  che Rota ci regalò una copia della riduzione per canto e pianoforte, che conserviamo gelosamente insieme ad altre musiche scritte sempre per noi e destinate alla festa del Papa celebrata nella basilica della Quercia, con la lusinghiera e benevola dedica: ' A Pietro Acquafredda, con l'augurio di sentire questo oratorio diretto da lui. aff.mo Nino Rota'.
Bene, ne parliamo perchè Isotta nel suo articolo pone la questione relativa al genere cui il 'Mysterium' appartiene, propendendo per la cantata piuttosto che per l'oratorio, in ragione del fatto che qui manca una 'historia' come era all'origine di questo genere  in latino. Ci dispiace dissentire dall'illustre collega, ma nella storia dell'oratorio musicale, molto presto la presenza dell'historia  venne meno in favore del testo 'meditativo', se pure su un soggetto che restava sullo sfondo. Lo stesso 'Messia' di Haendel, stante la giustezza del ragionamento di Isotta, non potrebbe essere ritenuto un oratorio, come universalmente si è sempre fatto.
Ma c'è anche un'altra ragione che ci porta a dissentire da Isotta.  Lo spartito regalatoci da Rota, innanzitutto riporta il titolo originale del lavoro, che è 'Mysterium Catholicum', solo successivamente abbreviato in 'Mysterium', sotto il quale viene speicficato ' Oratorio per quattro voci soliste, coro e orchestra'. Dunque la questione è risolta,  almeno dalla parte dell'autore.
 C'è,poi, una minuscola  inesattezza nella quale Isotta incorre, laddove cita l'indirizzo romano del Maestro che lui indica in Via delle Coppelle, mentre era 'Piazza delle Coppelle', dove lo incontrammo anche in occasione di una intervista le cui peripezie una volta racconteremo.
 A proposito dell'Oratorio, devo anche rivelare un particolare. Ne parlai sia a Muti che a Pappano, non contemporaneamente, perchè  è difficile vederli insieme, alla vigilia delle celebrazioni del centenario della nascita di Rota. Ad ambedue   dicemmo della bellezza e profondità del 'Mysterium', sperando di convincerli ad eseguirlo e magari a farne una nuova registrazione discografica, visto che quella di Renzi di ormai mezzo secolo fa ...mostra i segni dell'età. Muti, allievo di Rota ci disse che non lo conosceva; e Pappano che lo avrebbe letto. Ad oggi nè l'uno  - e ci dispiace per Muti - nè l'altro - a digiuno della produzione del Rota non cinematografico - hanno accettato quel nostro suggerimento, dopo che  inviammo, ci sembra ad ambedue, copia dello spartito in nostro possesso.
P.S. Sfogliamo il recente catalogo critico delle composizioni di Rota e scopriamo che in detto catalogo, il Mysterium  appare con il titolo corretto, al quale è stato tolto l'aggettivo Catholicum, e con il sottotilo di 'cantata'. Il mysterium continua.

Nessun commento:

Posta un commento