mercoledì 18 settembre 2013

Quell'orchestra non merita il dilettantismo dei suoi dirigenti

Ieri sera, all'Opera di Roma, l'Orchestra Nazionale dei Conservatori (ONC), diretta da Antonino Fogliani, ha concluso la sua tournée nel corso della quale ha toccato Trieste, Varsavia, Cracovia, Budapest e L'Aquila. Ancora una volta l'orchestra si conferma come un ensemble strumentale di notevole qualità, nonostante che le occasioni in cui  le viene organizzata una qualche attività concertistica siano rare,slegate ed anche senza senso. E non certo per colpa dei giovani strumentisti che ogni due anni vengono selezionati accuratamente. Insomma la solita  maniera all'italiana: ci viene una buona idea e poi la buttiamo all'aria. Che cosa non va  nell'orchestra? Non va quasi nulla, al di là di ciò che va  e cioè del valore ed impegno degli strumentisti che provengono dai nostri Conservatori ( da 30 su oltre 60; e gli altri che fanno? non sono in grado di produrre risultati nel campo per il quale sono stati istituiti, e cioè la formazione musicale?). Da quello in cui da molti anni insegno, e cioè L'aquila, venivano il primo flauto,  ( Tommaso Pratola, giovanissimo ) due trombe ( D'Eugenio e Filippetti), un violoncellista ( Di Domenico, sebbene si sia trasferito a Perugia) ed una cantante, il soprano Rosaria Angotti, avviata sicuramente ad una bella carriera.  Sono quattro appena, altri sono stati selezionati e sono piazzati bene nella graduatoria, anche se non fanno parte dell'orchestra; ma si tratta di altri flautisti, che provengono  dalla classe del prof. Rossi che insegna a L'Aquila da molti anni.
 E queste le note positive, almeno alcune di esse.
Giriamo pagina e veniamo a quelle negative.  Innanzitutto l'Orchestra nei suoi anni di vita non si è mai dotata di un direttore stabile o semistabile; ha spesso suonato in luoghi che sarebbe stato meglio evitare, a nostro parere, come ad esempio a Taormina, per un sedicente direttore artistico, regista e chissà quante altre cose insieme, o a Caracalla per accompagnare Cocciante( ma anche in questa tournée oltre Trieste e Roma, dove ha suonato in teatri prestigiosi, nelle altre città estere perlopiù l'hanno fatta suonare in istituti di cultura italiani  ec...; nessuna pubblicità del concerto  -nè una riga sui giornali nè una locandina all'interno dei teatri- forse perchè il Ministero e la presidenza dell'orchestra considerano il concerto come una specie di intrattentimento per circolo aziendale? A questa convinzione ci ha indotti la presentazione del concerto, ad opera di un'annunciatrice, che ha detto banalità ed ovvietà a dismisura ed ha anche citato una celebre opera di Verdi all'inglese: 'Saimon Boccanegra'. Chissà perchè. A metà concerto, già di per sè abbastanza lungo, s'è avuta la solita triste sgangherata premiazione dei vincitori del Premio Nazionale delle Arti, altra buona idea del Ministero buttata alle ortiche, perchè non sortisce quasi nessun risultato concreto per gli allievi premiati. Ai quali viene dato un diploma ed una scultura, un tempo enorme ed impossibile da tenere da una normale persona, ieri, una semplice barchetta lillipuziana, con base metallica rotonda, sempre una scultura naturalmente  -  ma dove li vanno a scovare questi scultori? non sarebbe meglio far fare un bozzetto a chi nell'anno precedente ha vinto il premio nella sezione delle arti figurative e scultoree? Farebbe certamente molto meglio di quanto non abbiano fatto gli scultori del ministero.
 E poi ci permetterà un appunto il presidente dell'Orchestra, Antonio Oggiano, già presidente di qualche Conservatorio, che sul programma di sala, in una nota relativa all'attività dell'orchestra scrive in tutti i casi, parlando dei concerti, testualmente: si è avuto un concerto diretto da... su musiche di Beethoven. Uno che si esprime così rozzamente, mi sia consentito dirlo in tutta sincerità, dovrebbe abbandonare la presidenza di un'orchestra, specie poi se si tratta di un'orchestra legata alla scuola. In italiano, egregio presidente, si dice  un concerto diretto da... di o con musiche di Beethoven. Spero le sia chiara almeno la differenza e  che domani sia l'alba di un giorno migliore per l'Orchestra Nazionale dei Conservatori.

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