sabato 29 giugno 2013

Festival dei Due Ferrara

E siamo giunti all'inaugurazione, a Spoleto, del ‘Festival dei Due Mondi’, di quello che un tempo era il 'Festival dei Due Mondi' e che oggi sarebbe più giusto chiamare 'Festival dei due Ferrara'. Si inaugura la 56 edizione del glorioso festival,  inventato da Gian Carlo Menotti,  e finito  solo qualche anno fa, dopo quasi mezzo secolo di trionfi, nella ‘polvere’, per ragioni familiari. A causa dell’invadenza del figlio adottivo del fondatore, Francis, e dell’incapacità del fondatore, causa età, di arginarlo,  per  riprendere nelle sue mani il timone. Un festival musicale, con la contemporanea e regolare  presenza  di altre arti, dove hanno debuttato tanti artisti ancor giovani, in seguito acclamati come autentiche star. Questo era Spoleto nei suoi anni più gloriosi. Non tutto era inappuntabile, ma la fantasia  della programmazione e il fiuto di Menotti, lo fecero diventare un festival imprescindibile, imitato ed invidiato, in Italia e nel mondo, al punto che anche l'America volle il suo 'Due Mondi'. 
Poi, un giorno, alla morte del fondatore, estromesso senza troppo riguardo Francis, il timone del festival è finito  in altre mani  nelle quali vi resterà  ancora un quinquennio, a seguito della rinnovata  fiducia  all’attuale timoniere Giorgio Ferrara, di professione regista teatrale, marito della celebre attrice Adriana Asti, e fratello del più noto Giuliano.
Giorgio Ferrara si risente se qualcuno gli rammenta la parentela con Giuliano - del tutto  ininfluente sugli ultimi vent’anni della sua carriera!, sia chiaro - e chiede di essere giudicato per le sue opere: prima, la direzione dell’Istituto di cultura italiano a Parigi e poi il Festival spoletino. Almeno per Spoleto, ma solo per sommi capi, lo accontentiamo.
Per il capitolo ‘giudicatemi dalle opere’, soltanto a partire dagli anni spoletini,  Ferrara, non più giovanotto ( oggi  di anni  ne ha sessantasei), ha debuttato come regista d’opera, nel ‘suo’ festival e all’Opera di Roma, da dove ha prelevato Alessio Vlad, suo consulente musicale per Spoleto.  Per le regie teatrali spoletine, invece, scrittura ‘stabilmente’, star internazionali (Wilson, Stein, Jacquot, Ronconi), più sicure ma stantie. Troppa fatica  a cercare e scovare. Più facile  scritturare star. Non ha fiuto?
Trova lavoro  e premia sua moglie,  che non ne avrebbe certo bisogno, sia al Festival che all’Opera di Roma,  dove, qualche stagione fa, tanto ha fatto da farla debuttare in un ruolo, sinceramente ‘imbarazzante’ per un’attrice tanto nota; un ruolo appositamente inventato per lei, complice Alessio Vlad, nel ‘Candide’ di Bernstein, da Voltaire.
Ha trasformato, in pochi anni, complice l'osanna dei giornali ( fra i quali il Corriere della Sera è in prima fila) la grande invenzione  di Gian Carlo Menotti, in un festival di teatro, targato ‘Ferrara’, relegando la musica in  un ambito assai angusto e di qualità non sempre altissima.  Quest’anno, ad esempio, quel gioiellino del ‘Matrimonio segreto’ di  Domenico Cimarosa, unico titolo d’opera,  nasce figlio di una cooperativa:  coproduzione con il Teatro  Massimo di Palermo,  Orchestra  - ridotta - del Petruzzelli di Bari,  regista Quirino Conti e  scene, dipinte, del pittore dell’Ottocento, Bruschi.  Per i Concerti di mezzogiorno arriva un esercito di giovani musicisti dal Conservatorio di Perugia. Fanno numero, riempiono spazi, e sono belli da vedere, i giovani. E poi c'è anche una novità, di Valerio Cappelli e Mario Sesti, sul discusso ed amatissimo direttore d'orchestra Carlos Kleiber; del quale  ha tracciato un ritratto sul Corriere, facendo parlare Riccardo Muti,  proprio Cappelli . Comunque se si vuole essere informati su Spoleto, giorno e notte, basta leggere quotidianamente il Corriere; Repubblica meno. Oppure rivolgersi alle cinque  piattaforme dei social network: la grande novità di quest'anno.
pietro acquafredda

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